27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Industria libraria

L'editoria americana non è morta, fatturati in crescita dal 2008

Sondaggio BookStats: fanno da traino gli e-book, ma anche un rinnovato interesse per la fiction e i libri per l'infanzia

NEW YORK - Chi credeva che l'industria libraria fosse in agonia, quasi morente, si dovrà ricredere. E sono proprio gli editori a dirlo, sfidando le statistiche poco confortanti e i trend che parlano di un esodo verso media diversi dai libri. A rivitalizzare il settore negli ultimi tre anni, mostrano i dati raccolti da BookStats, sono stati gli e-book, ma anche un rinnovato interesse per la fiction e i libri per l'infanzia.

E i conti del 2010 sembrano sostenere la tesi, con un giro d'affari salito del 5,6 per cento rispetto al 2008 a 27,9 miliardi di dollari, i libri venduti sono aumentati del 4,1 per cento a 2,57 milioni. «C'è stata una rinascita e riguarda tutti i settori», ha sottolineato Tina Jordan, vice presidente dell'Association of American Publishers.

Gli americani non abbandonano la parola scritta, ma convergono sempre di più verso i libri elettronici, sempre più diffusi: nel 2008 la fetta di mercato era pari allo 0,6 per cento, è salita al 6,4 per cento del 2010 ed è destinata a crescere ulteriormente nel 2011. «In tutte le categorie la crescita è evidente, il mondo editoriale è ancora vivo », ha detto ancora Jordan.

Nel settore scolastico il fatturato ha toccato quota 4,55 miliardi di dollari nel 2010, il 18,7 per cento in più in tre anni, e va bene soprattutto la narrativa, il cui fatturato è cresciuto del 8,8 per cento. Le pubblicazioni scientifiche, tra cui diritto e medicina, hanno mostrato un incremento del 6,3 per cento in tre anni, con un giro d'affari di 3,75 miliardi.