Btp fluttuano tra i rumors contrastanti su interventi BCE
Tassi decennale a 6,40% poi limano 6,26%, spread oltre Spagna
ROMA - Alta tensione e tentativi di miglioramento dei titoli di Stato di Italia e Spagna, tra voci di mercato e indiscrezioni contraddittorie sulla possibilità che la Banca centrale europea possa apprestarsi ad intervenire anche sulle emissioni dei due paesi. Da stamattina si sono accumulate nuove tensioni sulle loro emissioni, e in particolare sui bond dell'Italia che hanno visto salire a nuovi record i rendimenti e il differenziale (spread) rispetto ai Bund della Germania. Per la prima volta lo spread Btp-Bund ha superato la soglia psicologica dei 400 punti base, o 4 punti percentuali, e per la prima volta ha superato il differenziale tra i titoli di Spagna e Germania.
Tensioni che comunque si trascinano da giorni, tra timori di un possibile contagio della crisi di bilancio che ha già intrappolato Grecia, Irlanda e Portogallo, e ieri la Bce aveva lasciato intuire, senza affermarlo esplicitamente, che aveva riavviato il suo programma di acquisti di bond dell'area euro. Tuttavia secondo indiscrezioni di mercato, sempre non confermate a livello ufficiale, ieri gli interventi della Bce si sarebbero limitati alle emissioni dei tre paesi finito sotto l'aiuto di Ue e Fmi, lasciando escluse Italia e Spagna.
Su questi interventi la Bce si limita a fornire ogni lunedì un aggregato sull'ammontare del valore di tutti i bond acquistati, volutamente senza nessun dettaglio in merito ai paesi emittenti. Da 18 settimane questa voce è ferma a 74 miliardi di euro, dopo che gli interventi si erano concentrati lo scorso anno alle fasi di alta tensione su Grecia e Irlanda. Ieri però il presidente della Bce Jean-Claude Trichet ha ribadito che il programma resta attivo e ha ripetuto più volte «le vedrete nei dati di lunedì».
In questo quadro di comunicazioni al contagocce si sono create diverse indiscrezioni di stampa che tuttavia vanno prese con prudenza, perché già nelle passate settimane erano stati ipotizzati interventi della Bce che poi non avevano trovato conferme dei dati forniti dalla stessa istituzione. Oggi Dow Jones riporta «indiscrezioni di mercato» secondo cui la Bce si sarebbe informata sui prezzi dei bond di Italia e Spagna, iniziativa che potrebbe precedere un suo intervento di acquisto su queste emissioni. Ma la stessa agenzia Usa aggiunge che altri operatori di Borsa contestano queste indiscrezioni, affermano di non aver ricevuto alcuna richiesta di informativa dalla Bce.
Su queste emissioni le tensioni si evidenziano con aumenti dei rendimenti, che sono in un rapporto inversamente proporzionale al prezzo: se questo cala, indebolito da vendite, i tassi retributivi ne risultano aumentati. Secondo Bloomberg stamattina i rendimenti sui Btp decennali hanno raggiunto il 6,40 per cento, mentre successivamente si sono in parte moderati al 6,26 per cento. Ieri erano rientrati fin sotto il 6 per cento, per poi riaumentare mentre il quadro globale degenerava e sfociava in una ondata di vendite da panico in tutti i segmenti. Restano comunque vicini a quel 7 per cento che secondo diverso osservatori rappresenta una soglia di non ritorno verso un peggioramento del quadro. Oggi moderazioni delle tensioni avrebbero favorito anche recuperi in Borsa delle banche spagnole. Se l'Italia accusa un elevato debito-Pil, superiore alla Spagna, quest'ultima però ha un panorama bancario ben più fragile di quello della penisola.
Intanto circolano altre ipotesi su quali governatori, ieri, si sarebbero espressi in maniera contraria al riavvio di questo programma della Bce, su cui lo stesso Trichet aveva precisato che le decisioni erano state assunte a maggioranza, seppur «schiacciante», ma non all'unanimità. Secondo indiscrezioni sempre di Dow Jones si sarebbero opposti il tedesco Juergen Starck, membro del comitato esecutivo, e «almeno un banchiere centrale del Benelux».
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