Bonanni: L'Italia è a un punto di non ritorno, serve rigore
Il leader della CISL: «Siamo fortemente esposti alla speculazione, oppressi da debito»
MILANO - «L'Italia è a un punto di non ritorno. Siamo fortemente esposti alla speculazione, oppressi da un debito pubblico che ci schiaccerà per i prossimi vent'anni, mentre la nostra realtà non è mai stata così poco coesa. Quindi chiediamo un patto politico su vicende economiche e sociali che ci riguardano tutti. Massima urgenza». E' quanto afferma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, intervistato dal Corriere della sera il giorno dopo la lettera sottoscritta da tutte le parti sociali fatta eccezione per la Uil.
Secondo il numero uno della Cisl «siamo messi peggio» del 1992, C'è il rischio concreto di trovarci in una situazione ancora più seria. Basta guardarsi intorno: gran parte dell'Europa è in cattive condizioni di salute, gli Usa sono in grande difficoltà. Una condizione generale mai registrata prima d'oggi».
«Tutti fanno finta di niente - sostiene Bonanni - il governo in primo luogo, e subito dopo l'intera classe politica: devono dare un esempio di rigore e volontà che finora non abbiamo mai registrato». La manovra finanziaria «si è fermata sulla soglia dei costi della politica. Funzionerà per recuperare il debito di bilancio, ma per le politiche della crescita servono altri provvedimenti».
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