19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Sarkozy riscopre gli incentivi mentre Palazzo Chigi deve ancora decidere

In Italia e in Francia stessa sorte per le rinnovabili: pochi fatti e molte promesse

Intanto da San Diego una novità: ora i pannelli solari servono anche per il fresco

ROMA - Nonostante gli sforzi del nuovo ministro, Nathalie Kosciusko-Morizet di riallacciare il dialogo con i produttori con nuovi incentivi, in Francia il barometro fra rinnovabili e Sarkozy segna ancora tempesta.

LA PROTESTA DEI PRODUTTORI DI FOTOVOLTAICO: CI SPINGONOAL SUICIDIO - Di certo la mano tesa del nuovo ministro non ha convinto ad ammainare la bandiera della protesta Frank Le Borgne, imprenditore bretone, dirigente della One Network Energies, che dall'11 luglio è accampato in una tenda in un campo fotovoltaico nei pressi di Saint-Alouestre, Le Borgne non tocca cibo da due settimane e in una lettera aperta indirizzata al primo cittadino francese, accusa Sarkozy di aver usato «il pugno di ferro» contro il settore gettando nella disperazione molti operatori spingendoli «a un passo dal suicidio».

KOSCIUSKO-MORIZET: E’ FINITA L’ERA DEI CAMBIAMENTI SCHIZOFRENICI - Dopo aver lanciato, le settimane scorse, una gara per l'appalto del sistema eolico offshore, con investimenti per 10 milioni di euro, ora il nuovo Ministro propone una serie di gare d'appalto per il solare che, promette NKM, «permetteranno di dare visibilità a questa industria promettente».
Riconoscendo che «per le imprese del settore sono stati due anni di continui cambiamenti», Kosciusko-Morizet ha assicurato che «il sistema non cambierà più» e il governo «si impegnerà per sostenere il settore».
Il ministro promette: «il provvedimento porterà migliaia di nuovi posti lavori, anche se è ancora prematuro dare cifre precise».

I PRODUTTORI INSISTONO: NON CI FIDIAMO DELLE PROMESSE DI SARKOZY - La misura lascia però piuttosto scettico Jean-Philippe Rouli, portavoce SER, Sindacato energie rinnovabili nazionale, il quale sottolinea come i risultati del nuovo sistema saranno disponibili solo nella primavera del 2012 e con la fine del 2011 si esaurirà lo stock di progetti che beneficiano delle vecchie tariffe.
Pesante la reazione del settore, il quale non si è fatto attendere con le reazioni di completa sfiducia verso «le bugie del Governo», come le ha definite TPAMPS il Collettivo «Giù le mani dai miei pannelli fotovoltaici», che si è dichiarato deluso e indignato per questo «voltafaccia». Sfiducia ribadita nelle parole di Richard Loyer, amministratore delegato di ENERPLAN , il quale ha confessato a Le Figaro che «non ci sono prove dell'autenticità e della riuscita della manovra annunciata», sottolineando come oramai la fiducia si sia definitivamente incrinata.

IN ITALIA PARTE L’APPELLO DELL’IFI: PRODUTTORI DI FOTOVOLTAICO UNITEVI - «Il comitato Ifi si pone come punto di riferimento per l'intero settore del fotovoltaico in Italia, puntando nei fatti e non solo nei proclami ad un vero percorso di unificazione che riunisca tutte le aziende che investono e intendono continuare a investire nell'industria del nostro paese e in Europa. Il grande riscontro che ha avuto la nostra iniziativa dimostra ancora una volta la necessità di un processo di rifondazione nel percorso di sviluppo e nel processo di cooperazione e dialogo con le istituzioni», ha affermato Filippo Levati, presidente del Comitato IFI
Il Comitato IFI ha incontrato i principali enti certificatori e alcuni importanti produttori di inverter con stabilimenti in Italia, per analizzare insieme le temporanee criticità che le recenti regole del GSE hanno evidenziato riguardo la certificazione dei moduli e degli inverter fotovoltaici.
In questa occasione sono intervenuti i rappresentati degli enti certificatori TÜV Rheinland, TÜV SUD, TÜV InterCert, KIWA, ICIM, IMQ, RINA. Per quanto riguarda i produttori di inverter hanno partecipato, fra gli altri, Aros, Fimer, Siel, Friem.

DA SAN DIEGO UNA NOVITA’: I PANNELLI SOLARI ORA SERVONO ANCHE PER IL FRESCO - Gli studiosi di ingegneria ambientale della San Diego Jacobs School of Engineering, , guidati dal professore Jan Kleissl, con l’ applicazione di una fessura tra i pannelli e l’edificio dove sono inseriti sono riusciti ad aumentare considerevolmente sia la produzione di energia che a mantenere più bassa la temperatura della casa nei mesi estivi.
Ebbene i ricercatori sono giunti alla conclusione che un edificio ricoperto da pannelli solari è di 5 gradi Fahrenheit più fresco rispetto ad un edificio con tetto a vista. Ma non è tutto, visto che di note i pannelli trattengono il calore consentendo quindi un risparmio sui costi del riscaldamento nei mesi invernali. Secondo il team americano il risparmio che si riesce ad ottenere è uguale al 5% del costo dell’impianto fotovoltaico.
Perché i pannelli solari sono anche degli ottimi isolanti? Il motivo è questo: nella tradizionale installazione di un impianto fotovoltaico, tra il tetto ed il pannello solare c’è uno spazio libero in cui scorre aria fresca; questa «zona d’aria» permette di separare il calore immagazzinato dal pannello dall’abitazione, rinfrescando spontaneamente l’intero edificio.
Gli esperimenti svolti dai ricercatori americani hanno confermato una notevole differenza, circa 5 gradi Farenheit, tra un edificio sul cui tetto è stato installato un impianto fotovoltaico ed uno sprovvisto di tale impianto. Inoltre, se i pannelli solari hanno un ottimo livello di efficienza (per esempio se sono stati installati da poco), la quantità di calore che raggiunge la casa sarebbe minore del 40%.
Lo stesso effetto isolante vale durante la stagione fredda perché l’installazione di pannelli solari produce benefici ostacolando la dispersione del calore.