19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
La crisi del debito

«Agire con decisione sui conti contro le paure di contagio»

L'appello della BCE: «Le ircostanze sono difficili», la tensione può propagarsi all'economia reale

FRANCOFORTE - Nuovi forti richiami dalla Banca centrale europea sulla necessità di procedere senza indugio al risanamento dei conti pubblici, servono «azioni decise» per contrastare le paure sui rischi di contagio ad altri paesi della crisi che ha già coinvolto Grecia, Irlanda e Portogallo. Questo mentre sui mercati europei i recuperi visti ieri si sono già arrestati, dopo che ai rischi di debito nell'area si sono aggiunti crescenti timori anche sul deficit di bilancio degli Stati Uniti, su cui è piombato l'annuncio di un possibile taglio di rating da parte di Moody's. Nel suo ultimo bollettino mensile, l'istituzione di Francoforte avverte come sui mercati dei titoli di Stato dell'Unione valutaria continuino a pesare «i timori di una propagazione della crisi ad altri paesi».

E questo crea un quadro di «circostante difficili« sulle finanze pubbliche dei paesi dell'area euro, che secondo l'Eurotower «richiedono un'azione decisa». Nelle manovre di risanamento dei conti pubblici, con obiettivi che i paesi hanno concordato tra loro, devono essere inseriti «interventi di correzione adeguati, che concentrino ulteriormente gli sforzi nella fase iniziale». Inoltre, per riguadagnare la fiducia dei mercati è «essenziale» precisare nel dettaglio le misure di risanamento per il 2012 e oltre. Questo mentre secondo la Bce nel mese scorso si è potuto «osservare un significativo intensificarsi dei flussi versi investimenti 'rifugio'».

Questi movimenti «sono imputabili principalmente all'incertezza relativa al programma di risanamento del governo greco e alle prospettive di una ristrutturazione del debito greco». E questa fuga verso beni rifugio ha premiato i bund della Germania, accentuando gli spread (i divari di rendimento) che hanno rispetto alle emissioni degli altri paesi dell'area valutaria. Guardando alla Grecia, la Bce avverte come le sue sorti siano innanzitutto nelle mani del suo governo: se attuerà le misure di risanamento previste, dopo un picco al 161 per cento nel 2012, il debito-Pil della Grecia dovrebbe imboccare un percorso di riduzione. Intanto oggi le Borse europee accusano ribassi, a cui fa ancora eccezione Milano con un più 0,58 per cento, a metà mattina Londra segna meno 0,56 per cento, Parigi meno 0,30 per cento, Francoforte meno 0,34 per cento.

Secondo la Bce le «persistenti tensioni» di alcuni segmenti di mercato «si potrebbero propagare all'economia reale» e questo, è uno dei fattori di rischio che incombono sulla ripresa economica. L'euro intanto prosegue i rafforzamenti, salendo a 1,4232 dollari. Ieri la valuta europea ha imboccato recuperi dopo che il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke ha annunciato che la banca centrale americana potrebbe lanciare una nuova tornata di stimoli monetari a sostegno della ripresa economica, operazioni che in prospettiva deprimono le quotazioni del dollaro sul mercato dei cambi. Questi movimenti si sono ulteriormente accentuati dopo l'annuncio di Moody's: un outlook negativo sul rating Usa deciso a seguito di una «crescente possibilità che il limite del debito non venga alzato per tempo - ha fatto sapere l'agenzia - portando a un default sulle obbligazioni debitorie del Tesoro Usa».