19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Nuovo calo della produzione industriale

«Dall'industria nuovi segnali negativi che aggravano una situazione già drammatica»

Federconsumatori: «Un dato che, purtroppo, non ci sorprende affatto»

ROMA - Agli innumerevoli dati negativi sull’andamento economico del nostro Paese si aggiunge oggi il segnale, tutt’altro che incoraggiante, del nuovo calo della produzione industriale.
Un dato che, purtroppo, non ci sorprende affatto vista la continua ed inarrestabile contrazione del potere di acquisto delle famiglie. Una tendenza dimostrata da una serie di fattori che, visti nel loro insieme, danno il quadro di una situazione allarmante:

- Contrazione dei consumi: secondo l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori quest’anno registrerà un’ulteriore caduta stimata nel -1,5%. Ancora più allarmante il crollo relativo ai consumi alimentari: l’andamento registrato da ISMEA segna una contrazione del -3,6% su base annua.
- Caduta del credito al consumo: secondo i primi dati, nel 2011 si attesterà intorno al -3%, dato che si accoda all’andamento negativo registrato lo scorso anno (-5,3%) e nel 2009 (-11%). Andamenti che testimoniano ormai l’estrema difficoltà delle famiglie di acquistare addirittura a rate!
- Aumento dei prezzi: assistiamo infatti ad una crescita incontrollata di prezzi e tariffe, alimentati anche dalle scelte geniali del Governo di aumentare, per ben 2 volte, l’accisa sui carburanti, con pesantissime ricadute non solo per costi diretti, ma con gravi ricadute inflazionistiche sui beni di largo consumo (per la precisione +288 Euro annui per i soli costi diretti e +200 Euro annui per i costi indiretti). Questo solo relativamente ai carburanti, ma il quadro si fa ancora più preoccupante allargando il campo a tutto il settore energetico (luce, gas, carburanti, riscaldamento, derivati del petrolio), per il quale è prevista una stangata di ben 872 Euro annui.

A tali questioni, poi, si aggiungono le ricadute della manovra (specialmente per famiglie a reddito fisso e pensionati) ed i nuovi aumenti delle rate dei mutui, nonché quelli per rc auto, costi bancari, ecc., che erodono sempre di più il potere di acquisto delle famiglie.