26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Prospettive del settore

Tabacchicoltura: domani a Bovolone (VR) il convegno di Coldiretti

In Veneto il tabacco dà occupazione a 17mila addetti

VENEZIA - Sono 400 i tabacchicoltori veneti che coltivano quasi 8 mila ettari producendo mediamente 26mila tonnellate di prodotto all’anno. In particolare le ricadute interessano le province di Verona (83%) della superficie e a seguire Padova e Vicenza.
La filiera realizza un valore pari a 62milioni di euro annui, coltivando prevalentemente Virginia Bright una varietà assai apprezzata dalle multinazionali del tabacco.
Questa coltura industriale è capace di dare occupazione a circa 17 mila addetti in quanto le lavorazioni richiedono molta manodopera sia in campo che nelle manifatture basti pensare che solo le ore necessarie alle fasi di semina, raccolta e trattamenti al terreno sono 1milione600mila.

La congiuntura economica, l'aumento dei costi di produzione, la difficile situazione finanziaria delle imprese e le incertezze sulla Riforma della Politica Agricola Comune hanno avuto forti ripercussioni sugli agricoltori, tanto da ipotizzare una riduzione delle superfici coltivate, che danneggerebbe l'intera filiera tabacchicola con oltre 60mila operai.
Di questo si parlerà domani a Bovolone (Verona) in occasione del convegno organizzato da Coldiretti alle ore 9.30 presso l’Auditorium delle Scuole Medie dal tema «La tabacchicoltura italiana: tra opportunità e prospettive» che vedrà al tavolo dei relatori Gennaro Masiello, presidente dell’Organizzazione Nazionale Tabacchicoltori, Eugenio Sidoli Amministratore Delegato della Philip Morris Italia, Roberto Dibucchianico dell’Unitab (Unione Nazionali Tabacchi) Carlo Sacchetto direttore dell’APTI (Associazione Professionale Trasformatori Tabacchi) e Franco Manzato Assessore regionale all’Agricoltura del Veneto.

Le conclusioni saranno affidate a Giorgio Piazza presidente di Coldiretti Veneto.
Per garantire la sostenibilità della produzione di tabacco e ridare certezza e stabilità alle migliaia di aziende e lavoratori, Coldiretti e Philip Morris Italia hanno condiviso con un preciso accordo finalità comuni che permetteranno di traghettare le coltivazioni sino alla prossima semina. In Italia, la coltivazione del tabacco è concentrata per il 94% in Campania, Umbria e Veneto, e il restante 6% soprattutto in Toscana e nel Lazio. Nell'ambito degli scambi internazionali, anche le esportazioni italiane di tabacco greggio occupano un posto di primo piano: l'Italia è il primo Paese produttore ed esportatore europeo, il sesto esportatore mondiale per valore e il decimo produttore per volumi.