Shopping di Natale, sarà l'anno migliore di sempre per gli USA?
Le vendite effettuate tra l'1 novembre e il 31 dicembre raggiungeranno i 451,5 miliardi di dollari. Finora è stata registrata la crescita più sostenuta dal 2006
NEW YORK - Quest'anno niente file per restituire e cambiare i regali, negli Stati Uniti è ancora tempo di acquisti in quella che potrebbe essere una delle stagioni dello shopping di fine anno migliori di sempre. Il giro d'affari del periodo festivo potrebbe registrare la crescita più sostenuta dal 2006, le spese per novembre e dicembre potrebbero superare quelle del 2007, le migliori mai registrate. E questo anche se la situazione economica è ancora incerta e gli americani, scottati dalla crisi, tendono a risparmiare più che in passato.
I primi dati della National Retail Federation dicono che le vendite effettuate tra l'1 novembre e il 31 dicembre raggiungeranno i 451,5 miliardi di dollari, il 3,3% in più dell'anno scorso, appunto il rialzo maggiore dal 2006 e il valore complessivo più alto dai 452,8 miliardi del 2007.
ANALISI - Secondo le prime analisi, per la prima volta dall'inizio della recessione, gli americani hanno messo ampiamente mano al portafoglio, spendendo per se stessi, ma anche per amici, famigliari e per i propri animali domestici. E i due giorni dopo Natale, nonostante la tempesta di neve che si è abbattuta sulla costa est degli Stati Uniti, hanno continuato a cercare sconti, spesso utilizzando le carte di credito prepagate ricevute in regalo.
«Si stanno decisamente trattando bene», ha detto Dan Jasper, portavoce di Mall of America, sottolineando che dopo Natale sono stati più gli acquisti che le sostituzioni di merce. In generale, il trend di vendite, positivo già in novembre, ha trovato ulteriore slancio in dicembre, segnale incoraggiante sull'economia dal momento che i consumi rappresentano circa il 70 per cento del prodotto interno lordo.
CALA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI - I consumatori americani in dicembre si sono mostrati più cauti sulle condizioni economiche del Paese, ma il calo di fiducia non ha rallentato lo shopping natalizio. L'indice redatto dal Conference Board, gruppo di ricerca privato, è calato a 52,5 punti, dai 54,3 punti di novembre (dato rivisto al rialzo dai 54,1 punti della prima stima).
I numeri odierni sono inferiori alle previsioni degli analisti, che attendevano un aumento a 57 punti. «I consumatori hanno un atteggiamento cauto sull'attuale stato dell'economica e del mercato del lavoro», ha detto Lynn Franco, direttore del Conference Board Consumer Research Center.
Le aspettative per i prossimi sei mesi sono calate a 71,9 punti, dopo il rialzo a 73,6 punti del mese precedente (dato rivisto in calo dai 74,2 punti della prima stima).
Delusione soprattutto per l'occupazione: il 46,8% degli intervistati ritiene che trovare un lavoro sia «difficile», contro il 46,3% di novembre, mentre solo il 3,9% pensa che ci siano «molti posti di lavoro disponibili», contro il 4,3% di novembre. In calo al 14,3% dal 15,1% precedente la percentuale convinta che il mercato del lavoro migliorerà nei prossimi mesi, in aumento dal 19,1 al 19,5% quella che pensa che peggiorerà.