27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Lavoro

Epifani: il Governo taglia i diritti dei lavoratori

Il leader della CGIL al congresso di Sinistrà e Libertà: «Non è vero che diciamo sempre no». Landini: «Se continua così sarà sciopero generale»

FIRENZE - «Non ci rassegniamo che siamo sempre i soliti a pagare quando le responsabilità sono di altri». Lo ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani parlando dal palco di Sinistra ecologia e libertà al congresso fondativo di Firenze. «Il governo - ha aggiunto - ha utilizzato la crisi per tagliare i diritti dei lavoratori» e la Cgil «ha fatto una grande fatica a mantenere la mobilitazione».
«Una grande fatica ci è costato rovesciare la verità non vera che il governo ha diffuso a larghe mani» ha rilanciato Epifani. «Abbiamo firmato decine di accordi - ha sottolineato -come fa il governo a dire che diciamo sempre no? Che non firmiamo mai? Alcune cose non si possono accettare in una logica non di sinistra ma semplicemente liberale e democratica».

LANDINI - «Se il governo continua come se niente fosse, se la Confindustria prosegue come se niente fosse noi abbiamo il dovere di mettere in campo tutta la forza di cui possiamo disporre e quindi, dopo la manifestazione della Cgil del 27 novembre, dobbiamo davvero arrivare allo sciopero generale». L'annuncio del leader della Fiom Maurizio Landini viene accolto con un tripudio di applausi dalla platea del primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà a Firenze.
«Lo sciopero generale se non lo facciamo adesso - aggiunge Landini - non ci sarà un secondo tempo per poter cambiare la situazione del Paese». «Noi non chiediamo ai partiti di dirci con chi stanno - spiega Landini - ma chiediamo loro se i lavoratori italiani hanno il diritto di poter votare, tramite il referendum, sugli accordi che li riguardano. Questo è il merito delle cose, tutto il resto sono balle». Del resto l'unico modo con cui «Confindustria e Governo possono portare a casa i risultati che hanno in testa permettendo alla Fiat di fare ciò che vuole e agli industriali di fare accordi separati - conclude Landini - è impedire ai lavoratori di poter decidere».