29 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Francia

Sarkozy: la riforma delle pensioni si farà

Il Presidente francese: «Il blocco dei depositi di carburante è un'ingiustizia». Hortefeux: «Nessuna impunità per i teppisti»

PARIGI - Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha ribadito questa mattina che la riforma delle pensioni «andrà avanti», nonostante le forti contestazioni. «La porterò a termine perché il mio dovere in quanto capo dello Stato è di garantire ai francesi che loro stessi e i loro figli potranno contare sulle pensioni», ha dichiarato il capo dello Stato in un comunicato diramato dall'Eliseo.
«E' normale che in una democrazia ciascuno possa esprimere le proprie preoccupazioni o opposizioni. Ma alcuni limiti non devono essere oltrepassati e il mio dovere è di garantire il rispetto dell'ordine», ha aggiunto. Ieri si è svolta l'ultima giornata di manifestazioni prima del voto definitivo della legge sulla riforma in Senato, a cui secondo i sindacati hanno partecipato tre milioni e mezzo di persone, il triplo di quanto sostenuto dalla polizia.

Sarkozy ha anche deplorato i «disordini» generati dal blocco dei depositi di carburante, sostenendo che costituivano «una ingiustizia» verso «la maggioranza dei francesi che vuole continuare a circolare liberamente». «Se questi disordini non finiranno rapidamente potrebbero avere conseguenze sull'occupazione e sulle normali attività economiche» del Paese, ha avvertito ancora il presidente che ha ordinato lo sblocco di tutti i depositi.

Hortefeux: nessuna impunità per i teppisti - Il ministro dell'Interno francese, Brice Hortefeux, ha avvertito questa mattina che le forze dell'ordine non lasceranno «i teppisti impuniti». Il riferimento del ministro è ai gruppi di «casseurs» che anche ieri hanno preso a pretesto le manifestazioni contro la riforma delle pensioni per dar luogo a episodi di guerriglia urbana e a violenti scontri con la polizia a Lione e alla periferia di Parigi.
«In una settimana, sono in totale 1.423 i 'casseurs' che sono stati fermati», ha aggiunto il ministro in una conferenza stampa e «1.000 quelli finiti in carcere» di cui «149 sono stati già deferiti» alla giustizia. Hortefeux ha tenuto infine ad avvertire che la Francia «non permette e non permetterà agli individui di attizzare l'odio, né di provocare le forze di sicurezza, nè di impedire alla democrazia di esprimersi».