«Le regioni travalicano i loro ambiti»
E’ questo il commento di Confagricoltura sul tavolo degli assessori regionali sulle linee guida di coesistenza
ROMA - Le Regioni avrebbero dovuto affrontare la questione delle regole di coesistenza tra coltivazioni convenzionali, biologiche e geneticamente modificate. «Prendiamo atto che non c’è la volontà dei governatori regionali di operare in tal senso, e che si mira ad impedire ciò che le disposizioni europee consentono». E’ questo il commento di Confagricoltura sul tavolo degli assessori regionali sulle linee guida di coesistenza.
«Le norme sulla coesistenza devono appunto occuparsi di coesistenza – rileva Confagricoltura – e non costituire surrettiziamente un vincolo per non realizzarla. Va corretta in maniera sostanziale questa impostazione. La materia va regolata come ha deciso il Consiglio di Stato; a questo punto il ministro Galan eserciti il potere decisionale che le Regioni non vogliono attuare. E comunque è giunto il momento di definire con chiarezza come va esercitato, in materia agricola, il rapporto Stato-Regioni; i veti reciproci non fanno certo bene all’agricoltura ed al Paese».
«E’ palese – sottolinea Confagricoltura – che le Regioni tendono a mettere un bavaglio alla politica nazionale del governo in una materia come quella degli Ogm, che invece va affrontata con spirito ‘laico’, dando voce alla scienza. Più che rinazionalizzarla, la si vuole regionalizzare. Oltretutto per non decidere. Per questo è bene che la materia venga regolamentata a livello europeo».
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