19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Mercato immobiliare

Quanto costa avere un figlio studente fuori casa?

Lo svela un’indagine di Casa.it. Roma è la città universitaria più cara, dove si spendono in media 870 euro per l’affitto di un bilocale; la più economica è Viterbo

MILANO - Con l’inizio dell’anno accademico sono migliaia gli studenti che si trasferiscono nelle città sedi dei celebri Atenei italiani. Quanto costa ai genitori far lasciare il nido ai propri figli? www.casa.it - il portale immobiliare n°1 in Italia con oltre 700.000 annunci e più di 2.600.000 Utenti Unici al mese - ha analizzato il prezzo medio per l’affitto di un bilocale nei principali centri universitari italiani.

Anche quest’anno gli studenti hanno dovuto affrontare la faticosa ricerca di un alloggio e trovare un appartamento in affitto non è facile, specialmente se si hanno budget contenuti.
Secondo l’analisi di Casa.it si spendono in media circa 650 euro per un bilocale in una delle tante e prestigiose città universitarie d’Italia.

L’indagine evidenzia come Roma sia la città più cara con un canone al mese di circa 870 euro per una metratura compresa tra i 40 e i 60mq, seguita dal capoluogo Veneto che registra un prezzo mensile di circa 800 euro per vivere in un’atmosfera unica come quella della Laguna.
Una metropoli dinamica e vivace come Milano costa al mese circa 780 euro ma spostandosi nella vicina Pavia l’affitto scende a circa 522 euro.
Gli studenti di tutto il mondo devono invece spendere 762 euro per vivere tra le architetture e i monumenti di Firenze, fulcro storico e artistico del Rinascimento.
Circa 748 euro è il prezzo per abitare nell’ospitale Napoli, che si conferma la città universitaria più cara del Sud.

Infine, se Roma si aggiudica la palma di centro urbano più costoso, è un’altra città laziale la più economica. I giovani che scelgono di studiare a Viterbo possono infatti contare su un prezzo medio mensile di soli 453 euro.

«Per uno studente fuori sede sono molte le spese da sostenere, ma, come evidenzia la nostra analisi, la voce più dispendiosa rimane l'affitto. Per affrontare questo problema, le famiglie cercano soluzioni abitative poco costose per i figli che si trasferiscono nelle città universitarie, come l’affitto di appartamenti di piccole metrature o da poter condividere con altri coetanei per ammortizzare i costi – commenta Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it.
In questo delicato periodo economico, è importante inoltre sottolineare come il fenomeno del caro-affitto non riguardi soltanto i giovani studenti ma coinvolga sempre di più anche i lavoratori adulti, sopratutto precari o al primo impiego, il cui stipendio non consente di sostenere spese troppo alte e che si trovano a dover ricorrere a coabitazioni che consentano loro di risparmiare. Che si tratti di studenti o persone adulte, la condivisione di un immobile si rivela una soluzione ideale per chi necessità di risparmiare non soltanto sul costo del canone di locazione, ma anche sulle spese condominiali e sulle bollette.»