28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Cresceranno o resteranno mosche bianche?

I supermercati ecosostenibili in Italia

Il punto nel corso del convegno «La responsabilità sociale nel Retail: i sentieri di sviluppo ecocompatibili»

MILANO - La sostenibilità ambientale nei supermercati italiani? E’ una realtà che ha preso piede solo di recente, ma è già capace di snocciolare numeri significativi come la media di 500.000 KWH annui di energia elettrica risparmiata e le 40 tonnellate mensili di detersivi sfusi vendute nei punti vendita ecocompatibili del Gruppo SMA, o ancora i circa 10 milioni di Euro investiti a Prato da Unicoop Firenze per una grande superficie di vendita progettata secondo criteri avanzati di risparmio energetico e basso impatto ambientale.

Cifre alla mano, il convegno «La responsabilità sociale nel Retail: i sentieri di sviluppo ecocompatibili», organizzato mercoledì 22 settembre a Milano dal periodico MARK UP e da R-Evolution Gruppo Sistemi 2000, ha stornato il sospetto che l’attuale orientamento «verde» dei gruppi della distribuzione associata sia solo una fumosa tattica di marketing. Più difficile, invece, è trarre previsioni su come questo orientamento si evolverà e si strutturerà in futuro.
Un esempio «virtuoso» di come agisca una catena distributiva che ha abbracciato la cultura della sostenibilità, integrandola nella propria filosofia d'impresa, è quello di IKEA. Valerio Di Bussolo, PR, Social & Environmental Manager di IKEA Italia, ha descritto i progressi e le innovazioni introdotte dal gruppo svedese in tutti gli indici di sostenibilità: dalle azioni per aumentare l'efficienza energetica alla percentuale (87%) di rifiuti avviati al riuso, riciclo e recupero energetico, dall'abbattimento delle emissioni di CO2 agli accordi per estendere fino ai punti vendita i percorsi delle linee di trasporto pubblico.

Una ricerca SCS Consulting, illustrata da Francesco Fumelli, Vice Direttore, Senior Manager Retail e Industria, pone l’attenzione proprio sull’importanza della comunicazione al consumatore per aumentarne il coinvolgimento: per i prodotti sostenibili, infatti, esistono prospettive di crescita, perché il 40% di consumatori sensibili e impegnati potrebbe essere affiancato da un ulteriore 40% di clienti potenzialmente interessati, ma non sufficientemente informati né motivati all'acquisto.
Fabrizio Valente, Partner e Fondatore di Kiki Lab, ha rimarcato le incongruenze tra le dichiarazioni entusiastiche e i comportamenti effettivi del consumatore italiano. In un confronto su sostenibilità e motivazioni all'acquisto, frutto di 17.000 interviste condotte on line in tutto il mondo, l’Italia è risultata sopra la media per attenzione alla stagionalità, all'impatto ambientale e all'innovazione dei prodotti. Allo stesso tempo, gli italiani risultano avere maggiore propensione ad attribuire la responsabilità del green su istituzioni, aziende e organizzazioni.

Il convegno si è concluso con le riflessioni di Sergio Lupi, fondatore e Presidente di R-Evolution Gruppo Sistemi 2000, sul significato dell’ecocompatibilità all’interno di un punto vendita.
Nel corso di un incalzante «botta e risposta» con Luigi Rubinelli, Direttore Responsabile del periodico MARK UP, l'imprenditore marchigiano ha ribadito la piena competitività dal punto di vista qualitativo e commerciale raggiunta dagli arredi per il punto vendita ottenuti da materiali di riciclo. Lupi, inoltre, si è soffermato sull'importanza per il retailer di comunicare bene ai clienti il valore etico e i vantaggi ambientali di soluzioni che in nessun caso risultano inferiori per estetica o prestazioni, come per altro conferma la recente autorizzazione ad apporre sui prodotti di R-Evolution Gruppo Sistemi 2000 il prestigioso marchio Legambiente.