Trichet: ripresa più forte del previsto
Il numero uno della Bce: «Il recupero continuerà anche nei prossimi mesi, ma sarà moderato e incerto»
FRANCOFORTE - La Banca Centrale europea ha deciso di lasciare invariata la propria struttura di tassi d'interesse al minimo storico estendendo nel contempo la durata della «rete di sicurezza» stesa durante la crisi per assicurare liquidità al mercato. E ha anche deciso di rialzare le previsioni di crescita per quest'anno e il 2011, rispettivamente all'1,6% e all'1,4%, rilevando che, anche se i dati economici più recenti sono stati migliori del previsto, la ripresa procederà «a un ritmo moderato con l'incertezza che tuttora sta prevalendo.
Come ampiamente atteso il tasso d'interesse di riferimento dei 16 paesi dell'area euro resta così inchiodato al minimo storico dell'1 per cento. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all'1,75 per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento.
Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet nella conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio direttivo, ha poi annunciato la decisione di prorogare la sua gamma di strumenti d'emergenza varata dalla Banca per fornire liquidità durante la crisi finanziaria con l'impegno a fornire finanziamenti illimitati a una settimana e a un mese che resta così confermato fino al prossimo 18 gennaio.
Inoltre è stato deciso di condurre le operazioni di finanziamento a tre mesi, programmate per ottobre, novembre e dicembre, a tasso fisso con pieno soddisfacimento delle richieste.
Tali decisioni erano state recentemente anticipate in linea generale dal presidente della Bundesbank ed esponente di peso del consiglio direttivo della Bce, Axel Weber, che si era sbilanciato sostenendo che sarebbe stato «saggio» se il ritorno alle operazioni «normali», vale a dire a tasso variabile e ad ammontare limitato slittasse al 2011.
Ampiamente annunciata anche la decisione di rialzare le stime della crescita di eurolandia dopo gli eclatanti risultati messi a segno dalla Germania che, da sola, vale circa un terzo del Pil complessivo dell'eurozona. La stima di crescita per i 16 paesi dell'Eurozona sale a un intervallo centrato sull'1,6% per il 2010 rispetto all'1% stimato a giugno. Per il prossimo anno la previsione sale all'1,4% rispetto al precedente 1,2%. La revisione, ha spiegato Trichet, «è dovuta a un rimbalzo più forte del previsto della crescita economica nel secondo trimestre e a sviluppi, anch'essi migliori del previsto nei mesi estivi».
Sul versante dei dati reali, intanto, il Prodotto interno lordo (Pil) della zona dell'euro e quello della Ue a 27 e risultato cresciuto dell'1% nel corso del secondo trimestre con un 'accelerazione rispetto ai tre mesi precedenti, quando la crescita crescita era stata dello 0,3% nelle due aree. Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2009, il Pil europeo risulta aumentato dell'1,9% sia nella zona dell'euro sia nella Ue a 27, dopo un aumento rispettivamente pari allo 0,8% e allo 0,7% nel primo trimestre. Sempre secondo Eurostat in Italia, la crescita del Pil si e attestata allo 0,4% nel secondo trimestre 2010 e all'1,1% rispetto allo stesso trimestre del 2009.
Da segnalare, infine, che oggi la banca centrale svedese, Riksbank, ha rialzato i tassi allo 0,75% citando comunque i rischi di bassa crescita in prospettiva provenienti dalla zona euro e dagli Usa.
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