Con aumento immigrate più lavoro per le donne italiane
Studio di Banca d'Italia: offrono servizi domestici, favorendo l'occupazione femminile
ROMA - L'aumento delle lavoratrici immigrate porta a più offerta di lavoro da parte delle donne italiane. Lo sostiene uno studio realizzato da due ricercatori della Banca d'Italia, Guglielmo Barone e Sauro Mocetti, secondo cui le straniere offrono spesso servizi domestici e assistenziali consentendo alle italiane di lavorare di più. «L'offerta di lavoro femminile, soprattutto quella più qualificata - sottolineano infatti i ricercatori - è frenata dalla limitata disponibilità di servizi domestici e assistenziali e mostra che l'immigrazione femminile, rendendo questi servizi più accessibili, può in parte compensare queste carenze».
«Numerosi studi - spiega il working paper pubblicato da Via Nazionale - mostrano che la bassa offerta di lavoro femminile in Italia riflette anche i costi elevati e la difficoltà di reperimento di servizi domestici e assistenziali». Le donne italiane, «anche quelle occupate, dedicano alle attività domestiche una quantità di tempo ampiamente superiore a quelle registrate negli altri principali paesi europei». C'è inoltre «ampia evidenza che le lavoratrici straniere, soprattutto di alcuni specifici paesi di origine, tendano a concentrarsi nei servizi alle famiglie». Pertanto «la crescita dei flussi migratori determinerebbe un incremento dell'offerta di questi servizi e un abbassamento del loro costo».
I dati Istat del periodo 2006-08, evidenziano i due studiosi, mostrano che «un incremento dell'1% dell'incidenza delle donne straniere specializzate in servizi domestici sulla popolazione femminile complessiva determina un aumento medio delle ore lavorate dalle italiane di circa 20 minuti a settimana, a fronte di una media di circa 33 ore. Il risultato è più forte per le donne più istruite (circa mezzora in più) che, verosimilmente, hanno un maggiore costo-opportunità del tempo, poichè ricevono in media salari più elevati».
«A conferma - aggiunge il paper - che l'effetto stimato riflette la sostituzione di lavoro domestico delle italiane con l'acquisto di servizi per le famiglie offerti dalle immigrate, si osserva che l'effetto positivo stimato per le italiane è più marcato per quelle con figli piccoli, non si estende all'offerta di lavoro degli uomini italiani (tipicamente meno coinvolti nella produzione di servizi domestici), e si annulla se si considera l'offerta di lavoratrici straniere non specializzate in servizi domestici». Inoltre, l'impatto è più forte dove «l'offerta di servizi assistenziali offerti dal settore pubblico, come la cura di bambini e anziani, è meno sviluppata».
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