29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Occupazione

OCSE, in 2 anni 17 mln disoccupati in più

Angel Gurria: «Il picco potrebbe essere stato raggiunto. Si impongono scelte difficili mentre si devono risanare i conti pubblici»

ROMA - In due anni la crisi economica mondiale si è lasciata alla spalle 17 milioni di disoccupati in più nei paesi avanzati, e ora secondo l'Ocse i governi si trovano di fronte il difficile compito di gestire elevati tassi di disoccupazione mentre devono anche avviare politiche di risanamento dei conti pubblici. «I dati più recenti» suggeriscono che la fase peggiore potrebbe essere alla spalle: il picco di aumento della disoccupazione potrebbe esser stato raggiunto, afferma l'ente parigino nel suo rapporto annuale sull'occupazione, anche se «è improbabile che la ripresa risulti sufficientemente vigorosa da riassorbire rapidamente gli alti livelli di disoccupazione».

Il quadro resta preoccupante, tenuto conto che l'Ocse rileva come nei due anni chiusi alla fine del primo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione medio abbia subito un aumento del 50 per cento circa: al momento si attesta all'8,7 per cento, ha rilevato il segretario generale Angel Gurria durante la conferenza stampa di presentazione, mentre prima che iniziasse ad aumentare era al 5,8 per cento circa. I paesi si trovano davanti a «scelte difficili», ha detto Gurria, sul dove allocare le poche risorse disponibili.

L'ente parigino rileva che se al momento i paesi devono anche fare fronte a deficit di bilancio che hanno raggiunto livelli senza precedenti, i sistemi di sussidio al lavoro «vanno mantenuti». Ma allo stesso tempo «è essenziale» che ad esempio i sussidi alla disoccupazione siano condizionati all'effettiva ricerca di un nuovo lavoro. Un ruolo chiave spetta agli enti responsabili del riallocamento, ma in generale serve anche «una strategia di ampio respiro che promuova una crescita economica sostenibile e possa considerare alcuni elementi della regolamentazione sul mercato del lavoro».