28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
«Pagherebbero i clienti»

Banche, Marcegaglia contro la tassa europea

«Più regole condivise, non tasse». Il leader degli industriali contraria anche alla carbon tax

BRUXELLES - La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ribadito oggi a Bruxelles la sua contrarietà alla raccomandazione del Consiglio europeo di giovedì scorso, di introdurre in tutti gli Stati membri una tassa sulle banche per farle partecipare ai costi della crisi. «In Italia, dove sono giù molto alte le tasse sia sulle banche che per le società, significherebbe un immediato aumento degli spread e delle commissioni a carico dei clienti e delle imprese», ha detto Marcegaglia incontrando alcuni cronisti a margine della sua visita odierna alla Commissione europea.

La numero uno di Confindustria si è detta contraria anche alla proposta della Commissione di usare il prelievo sulle banche per finanziare un fondo per la risoluzione delle crisi (ovvero per garantire che eventuali fallimenti degli istituti di credito avvengano in modo ordinato e non catastrofico). «Sarebbe come dire: creiamo un fondo adesso per la prossima crisi, facendo pagare i lavoratori e le imprese», ha osservato.

Quanto all'altra decisione del Consiglio europeo, che chiede ai paesi Ue di farsi promotori al G20 di una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali, la presidente di Confindustria ha ricordato che «al G20 non vogliono neanche sentirne parlare», e che quindi «il timore è che si faccia solo al livello europeo».
In questo caso, ha avvertito Marcegaglia, «il rischio è che ci facciamo ancora del male (come per le politiche climatiche, di cui aveva parlato in precedenza, ndr), favorendo altre parti del mondo».

Secondo la presidente di Confindustria, servirebbero più regole, e non più tasse. «L'Ue - ha detto - parla sempre di tasse, e invece occorrerebbero soprattutto regole condivise e regolatori credibili che le applichino concretamente».

Marcegaglia ha anche accennato a 'Basilea III', la riforma in corso di discussione delle regole internazionali sui requisiti di capitalizzazione delle banche. «Basilea III - ha osservato - va bene, ma solo se sarà introdotta gradualmente, perché siamo ancora in una fase di riduzione del credito. Ma a medio termine è giusto che il sistema bancario sia meglio capitalizzato».

La presidente di Confindustria ha poi confermato la sua opposizione all'idea (sostenuta da una parte della Commissione e da alcuni Stati membri) che l'Ue aumenti unilateralmente i propri obiettivi di riduzione dei gas serra per il 2020, portandoli dal 20 al 30 per cento (rispetto al 1990).

Marcegaglia, inoltre, ha espresso la sua preoccupazione per l'annunciata proposta di una 'carbon tax' europea, che dovrebbe rimodulare le tasse esistenti sull'energia, facendo pagare di più le fonti che emettono più gas serra. «La nostra posizione è chiara: è una proposta che spaventa, e che potrebbe tradursi in un disincentivo a investire nell'Ue», dirottando gli investimenti in altre aree del mondo, ha concluso.