19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Colpisce 1 giovane su 3

La disoccupazione italiana sale a 8,9%

Livello più alto mai raggiunto dal 2001. Tra i giovani è al 29,5%. Sacconi: «E' alimentata anche dalla ripresa». Sindacati preoccupati

ROMA - Non si arresta la crescita del tasso di disoccupazione che ad aprile raggiunge l'8,9%, al top dal quarto trimestre del 2001. Ma ciò che allarma ancor di più è la disoccupazione dei giovani che arriva al 29,5%, un record dal 2004, cioè da quando esiste la serie storica mensile. Non drammatizzano il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, convinti che la situazione stia migliorando. Mentre dai sindacati arrivano commenti preoccupati e la richiesta al governo di mettere in campo misure urgenti.

I DATI - Il tasso di disoccupazione si posiziona all'8,9%, più elevato di 0,1% punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5% rispetto ad aprile 2009, rileva l'Istat. Quanto al tasso di disoccupazione giovanile, registra un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009.

SACCONI - Per Sacconi, l'aumento della disoccupazione è influenzato anche dalla ripresa perchè «in ogni fase di ripartenza dell'economia, una porzione di 'scoraggiati' sono incoraggiati ad offrirsi sul mercato del lavoro». Il ministro tiene a sottolineare invece che il «differenziale con la media europea rimane inalterato perché anch'esso sale di un decimale arrivando al 10,1%». Per Sacconi quindi «l'appuntamento del 16 giugno con le regioni e le parti sociali sarà utile ad adeguare le politiche attive con particolare riguardo alla 'nuova formazione' quale è stata impostata dal recente accordo».

MARCEGAGLIA - Secondo la Marcegaglia il tasso di disoccupazione registra, è vero, un «peggioramento» ma il «picco è stato già raggiunto anche perchè ci sono miglioramenti nella produzione industriale che fanno sperare in dati migliori nei prossimi mesi».

ICHINO - Sulla necessità di procedere subito a riforme strutturali è invece convinto il senatore del Pd Pietro Ichino: altrimenti, afferma, quando la crisi sarà alle spalle l'Italia non riuscirà a stare al passo». Un invito dunque al ministro del Welfare ad abbandonare l'idea che «in tempo di crisi non si possono fare le riforme strutturali di cui il nostro mercato del lavoro e il nostro sistema del welfare hanno urgente bisogno». Per Cesare Damiano, ex ministro del Welfare del governo Prodi, «quello che spaventa è il dato relativo ai giovani».

PREOCCUPATI I SINDACATI -  La Cgil parla di «dati gravissimi» e di un «governo assente» che ha varato una manovra «inadeguata» e chiede «risposte urgenti» per i giovani. Per la Cisl la «lentezza della ripresa economica rende lungo ed incerto il riassorbimento dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali ed aggrava la disoccupazione strutturale, particolarmente di giovani, di donne, del Mezzogiorno». I dati di aprile su occupazione e disoccupazione sono «emblematici», afferma infine la Uil, e la disoccupazione giovanile è una vera e propria «emergenza causata anche dalla diffusione di contratti a termine che danno all'impresa flessibilità, ma a danno della sicurezza del lavoratore».