Le proteste di Cgil e Anm: «tagli allarmanti»
Napolitano: «non si può negare l'esistenza dei problemi»
MILANO - La Cgil scende in piazza contro la manovra economica del Governo e minaccia lo sciopero generale. L'Anm scrive e fa appello al Presidente della Repubblica contro i tagli economici per la Magistratura previsti nel provvedimento perchè «minano l'indipendenza della magistratura»: le toghe proclamano lo stato di agitazione e «si riservano di proporre immediate iniziative di protesta» contro «misure inaccettabili per i magistrati e per il funzionamento del sistema giudiziario».
CGIL - La Cgil da parte sua protesta e chiede a governo e Parlamento di cambiare la manovra. «Con questi obiettivi - ha spiegato il segretario generale, Guglielmo Epifani - abbiamo indetto per sabato 12 giugno a Roma nel pomeriggio una manifestazione con tutto il mondo del lavoro pubblico e la prossima settimana al comitato direttivo che si terrà il 7, l'8 e il 9 giugno proporremo uno sciopero generale da tenere entro fine mese con manifestazioni articolate su base territoriale».
ANM - L' Associazione nazionale magistrati invece ha inviato oggi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una missiva in cui ricorda che «i rappresentanti delle associazioni hanno manifestato allarme e preoccupazione per le misure economiche anticipate dalla stampa sul trattamento economico dei magistrati». In una nota poi il sindacato delle toghe rileva che le misure «si inseriscono in un clima di costante aggressione da parte di esponenti politici e istituzionali nei confronti della magistratura».
Il capo dello Stato, in viaggio a Washington, da parte sua osserva «Il commento alla manovra lo farò quando avrò visto il testo». E osserva ancora «Penso che effettivamente questo è un momento in cui uno può proporre una soluzione diversa ma non può negare l'esistenza dei problemi».
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