Tremonti: tagli subito o mi dimetto
Il titolare dell'Economia: «Tutti ora i 24 miliardi, prendere o lasciare. Crisi peggiore del previsto»
ROMA - Il governo accelera sulla manovra. Il via libera potrebbe arrivare ad un Consiglio dei ministri convocato per martedì prossimo, mentre il giorno prima l'esecutivo dovrebbe incontrare le parti sociali. Intanto, già ieri sera il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, dopo un confronto con il premier, Silvio Berlusconi, e alcuni colleghi di governo ha illustrato le linee guida del provvedimento al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Dimissioni sul tavolo - Non è escluso, inoltre, che la manovra possa essere suddivisa in sue strumenti: un decreto e un disegno di legge. Secondo una ricostruzione de La Repubblica, nel Consiglio dei ministri di ieri ci sarebbe stato uno scontro tra il titolare dell'Economia e il grosso dei ministri di spesa a causa dei tagli contenuti nel provvedimento illustrato ieri ai colleghi di governo. Secondo la ricostruzione, Tremonti avrebbe messo sul tavolo le sue dimissioni se i tagli non verranno effettuati subito: «La crisi è peggiore di quello che si pensa», avrebbe detto il ministro.
Per quanto riguarda i contenuti della manovra, l'entità complessiva dovrebbe essere pari a 26 miliardi, suddivisi su due anni e i macro-capitoli sui quali si pensa di intervenire dovrebbero essere: finestre di pensionamento, spesa pubblica e statali, tagli agli enti locali, sforbiciata agli enti inutili, lotta all'evasione e giochi, tagli a stipendi di politici e dirigenti della pubblica amministrazione. E' probabile, inoltre, che il governo sfrutti la manovra per inserire una misura che mette sotto controllo la Protezione Civile. E', infatti, allo studio una norma che consente al Tesoro di effettuare un controllo preventivo sulle ordinanze del Dipartimento. Si valuta, inoltre, la possibilità di proroga per la sospensione dal pagamento delle tasse per le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma.
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