5 maggio 2024
Aggiornato 11:00
La crisi

Epifani al governo: giù le mani da lavoro e pensioni

Intervista a Repubblica del leader sindacale: «Prova di debolezza escludere la Cgil dal confronto»

ROMA - Giù le mani dal lavoro dipendente e dai pensionati. Così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, reagisce all'ipotesi di una manovra con sacrifici per 25 miliardi. In una intervista a Repubblica, accusa: «Come si fa a passare da una propaganda dove tutto funziona e tutto andava bene a una manovra di questa pesantezza? Il governo deve rendere trasparente il perché di questa contorsione improvvisa. Altrimenti è un governo non credibile».

MANOVRA «DEPRIMENTE» - Il numero uno della Cgil non nasconde l'irritazione per l'esclusione del suo sindacato dai recenti incontri dove invece il governo ha convocato Cisl, Uil e Confindustria: «Non è un atto di forza, ma di debolezza. Il problema non è che il governo deve spiegare alla Cgil quanto sta accadendo ma al paese».
Quanto alla manovra, Epifani osserva: «Il conto viene naturalmente presentato ai più deboli. La manovra che il governo propone avviene nel corpo di un paese che è già stato colpito dalla crisi. Mi sembra una manovra destinata a deprimere ancora di più l'economia».