31 luglio 2025
Aggiornato 08:30
Industria automobilistica

Tracollo Toyota, anche declassata da Moody’s

E per Forbes precipita dal terzo al 360° posto. Ora 200 richiami di Land Cruiser Prado anche in Italia

L’ultimo scherzo a Toyota glielo ha fatto la rivista americana Consumer Reports che ha invitato i suoi lettori a non comprare la LexusGx 460 dicendo che questa vettura corre il rischio di ribaltarsi per la perdita di tenuta della parte posteriore del veicolo quando l’acceleratore viene rilasciato in curva.
La casa automobilistica giapponese prima a smentito, poi ha provveduto al ritiro delle auto difettose.

E’ solo l’ultimo degli incidenti in cui è incappata la Toyota da quando ha tolto alla General Motors il titolo di più grande fabbrica automobilistica al mondo.
Il risultato finale è stato che l’agenzia di internazionale Moody’s ha annunciato di avere abbassato il rating sul debito a lungo termine della società da «Aa1» a «Aa». L’effetto sarà che la Toyota dovrà pagare un tasso di interesse più alto sul suo debito, oltre a dover subire un duro colpo alla sua immagine.
La perdita di credibilità nel caso della Toyota ha inoltre un peso anche più significativo perché il declassamento, come ha spiegato Moody’s, non è stato causato da problemi finanziari diretti, ma da quelli indotti dall’essere stata costretta a ritirare da, mercato, per difetti tecnici, circa dieci milioni di vetture.
«Ogni auto prodotta è progettata con grande precisione: ciascun dettaglio è sottoposto a severi test di controllo durante tutto il ciclo produttivo, una particolare cura che si traduce nella straordinaria qualità delle vetture. L’idea principe in questo senso è il «kaizen», ovvero il miglioramento continuo, che definisce puntualmente la ricerca della qualità totale propria del patrimonio genetico del marchio, che ha reso Toyota un leader indiscusso nel mondo» recita il sito della Toyota alla voce «filosofia della società».

«I nostri ingegneri hanno condotto test per confermare il problema delle prestazioni del Vsc denunciato da Consumer Reports e siamo fiduciosi che questo aggiornamento del software VSC sia in grado di risolvere il problema», ha spiegato Steve S. Angelo, chief quality officer Toyota per il Nord America, per rassicurare la clientela.
Le rassicurazioni non sono bastate però a Toyota a schivare una multa record da 16,4 milioni dollari che gli è stata comminata dal governo USA. Il governo a stelle e strisce, ha infatti denunciato la casa automobilistica di avere ritardato, di proposito, il richiamo di vetture «affette» da un imperfezione al pedale dell'acceleratore.
Intanto Toyota è crollata miseramente dal terzo al 360* posto nella lista di Forbes sulle maggiori compagnie al mondo per il 2010. Tale graduatoria raccoglie 2 mila compagnie di tutto il mondo, classificate per vendite, utili e quote di mercato.