19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
MACFRUT 2010

Vattani: all’estero si vince sotto un’unica bandiera

Il presidente dell’Ice indica la strada per reagire al calo del 20 per cento delle esportazioni di ortofrutta

ROMA - «Lo scorso ci siamo anno presentati a Mosca con i produttori di mele riuniti sotto un’unica bandiera ed è stato un successo. Questa è la strategia da seguire per riconquistare i mercati»
Umberto Vattani ha davanti i dati delle esportazioni italiane di ortofrutta nel 2009 e non può certo dirsi soddisfatto. Ma dimostra anche una determinazione a reagire alle difficoltà del momento che non dipendono solo da quell’energia e da quella attitudine al pensare positivo che anche i suoi avversari gli riconoscono.
Per il presidente dell’Ice il settore ha capito la lezione e lo dimostra il fatto che ora punta all’internazionalizzazione, allo sviluppo di joint venture con i paesi Sub Sahariani e all’individuazione di due nuovi mercati. Tutta una serie di iniziative, dice Vattani, efficaci per opporre una risposta concreta alla crisi, a partire dalle proposte innovative che in autunno verranno dal Macfrut, la più importante rassegna italiana di prodotti ortofrutticoli che si terrà a Fiera Cesena dal 5 all’8 ottobre di quest’anno.

Che il settore non abbia intenzione di stare con le mani lo ha confermato stamani anche il presidente di Cesena Fiera, Domenico Scarpellini presentando, in una affollata conferenza stampa, il prossimo Macfrut: «Il ruolo della manifestazione di Cesena come punto di riferimento internazionale di questo settore verrà accentuato dall’ospitare il «G20» dell’ortofrutta che vedrà la partecipazione delle maggiori regioni ortofrutticole europee. Un appuntamento dal quale scaturirà un documento sulla certezza delle regole uguali per tutti al fine di produrre un approccio armonico con la Grande Distribuzione», ha spiegato Scarpellini.

Nel 2009 la filiera dell’ ortofrutta ha realizzato un produzione di 25 milioni di tonnellate per un fatturato di 22 miliardi di euro.
Rispetto al 2008 l’export, con 3,1 miliardi di euro, ha segnato una flessione complessiva del 13,5 per cento e per la sola frutta fresca un tracollo del 20 del venti per cento.
Non è andata bene nemmeno per i consumi interni. Sono infatti aumentate per volume le famiglie che acquistano frutta e verdura, seguendo quei criteri utili alla salute indicati dalla medicina, ma nello stesso tempo ogni famiglia è stata costretta ad alleggerire sensibilmente la borsa della spesa mediamente di 10, 3 chili, rinunciando a 6 chili per nucleo familiare nel consumo di frutta, a 4 chili di verdura e 0,3 chili di ortaggi surgelati.

Il presidente di Fiera Cesena ha infine posto il problema di inserire in questo settore una maggiore equità nella ripartizione dei proventi generati da questo settore fra i vari soggetti che vi operano: «Non vogliamo dire che arriveremo a confrontarci,come in Francia, sul prezzo minimo in caso di crisi, ma puntiamo ad una maggiore ripartizione del reddito lungo la filiera e proprio a tal fine avremo la partecipazione al Macfrut di ottobre la partecipazione della distribuzione organizzata europea».