20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Legno o acciaio? Biologico o convenzionale? Tradizionale o alloctono?

«Degustazioni-derby» in tre tappe a Vinitaly tra biologico, autoctono e botte

Organizzata da Confagricoltura in occasione di Vinitaly 2010, la più grande rassegna mondiale del settore in corso a Verona

VERONA - Legno o acciaio? Biologico o convenzionale? Tradizionale o alloctono? Sono veri e propri derby del vino quelli organizzati da Confagricoltura in occasione di Vinitaly 2010, la più grande rassegna mondiale del settore in corso a Verona. Sfide all’ultima goccia tra vini che hanno in comune il terroir ma diversi per declinazione, vocazione e risultato finale. Un derby per operatori del settore, giornalisti e buyer, da giocare in tre tappe, ciascuna da otto vini: «Indigeni vs immigrati», «Botte o non botte» e «Nel nome del Bio».

Le degustazioni comparate, guidate da Antonio Paolini, nascono con l’obiettivo di riflettere sui tre temi caldi che appassionano gli intenditori: esplorare la riconoscibilità dello stesso terroir su vini di base viticola diversa; capire in che modo il sistema di invecchiamento (botte, acciaio, cemento ecc) possa influenzare il gusto di un vino della medesima provenienza. Infine indagare quanto il biologico possa dare una marcia in più rispetto ai vini di tecnica convenzionale tra prodotti di uno stesso territorio.

Si parte venerdì 9 aprile (ore 11) con «Indigeni vs immigrati», un confronto serrato tra vini ottenuti da vitigni tradizionali e vini da vitigni alloctoni. Scopo della degustazione sarà trovare una traccia comune riconducibile al terroir nelle due diverse declinazioni di prodotto.

Sabato 10 aprile (ore 15.30) sarà la volta di «Botte o non botte» che mette in gara vini invecchiati in legno contro quelli fatti maturare in contenitori inerti di acciaio o cemento. Un’occasione per prendere posizione nella diatriba tra i sostenitori del valore aggiunto di botti e barrique e i fautori della freschezza e dell’aromaticità dell’acciaio.

Infine focus sul tema del biologico l’11 aprile (ore11) con «Nel nome del Bio» per capire se la qualità percepita ha un’eco-logica. Il match avrà come protagonisti otto colleghi di terroir - quattro biologici e quattro ottenuti da viticoltura e tecnica enologica tradizionale.