La Bce lascia i tassi invariati all'1%
Anche il tasso sui depositi resta allo 0,25% e quello marginale all'1,75%. La ripresa economica rallenta, e anche l'inflazione
FRANCOFORTE - Il costo del danaro nell'area euro resta inchiodato al minimo storico dell'1 per cento, secondo quanto deciso dalla Banca centrale europea. In un contesto in cui si assiste ad un rallentamento della ripresa economica, e con segnali di indebolimento anche dall'inflazione, da valori già moderati, l'istituzione monetaria mantiene un orientamento accomodante. Proprio oggi Eurostat ha confermato che a fine anno la ripresa del Pil nell'area euro ha accusato una attenuazione: con un limitato più 0,1 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, mentre il bilancio dell'intero 2009 è stato rivisto lievemente in peggio, al meno 4,1 per cento.
Sempre oggi dalla Francia, seconda maggiore economia dell'area euro, gli ultimi dati sul tasso di disoccupazione, relativi proprio al quarto trimestre, hanno segnalato un aumento di mezzo punto, al 10 per cento. Un valore a cui non saliva dal 1999. E nei giorni scorsi Eurostat aveva precisato che a febbraio nella media dell'Ue a 16 l'inflazione - su cui i tassi di interesse sono il principale strumento di contenimento - aveva segnato una decelerazione al più 0,9 per cento su base annua. Segnali deboli erano giunti ieri anche dal versante delle spese per consumi delle famiglie.
Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all'1 per cento; il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all'1,75 per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento. La conferma dei livelli attuali è in linea con le attese di mercati e analisti.
IL CASO GRECIA - L'uscita della Grecia dal gruppo dell'euro è «un'ipotesi assurda», ha detto poi Trichet c'é stata una sorveglianza appropriata sulla Grecia, ha detto ribadendo il giudizio favorevole sul piano correttivo annunciato ieri dal governo di Atene. Un intervento del Fmi non sarebbe appropriato, ha concluso.
STIME PIL - I tecnici della Banca centrale europea ritoccano le loro previsioni sulla crescita economica, che migliorano sul 2011. Per quest'anno invece ora stimano un progresso del Pil tra lo 0,4 e l'1,2 per cento, secondo quanto comunicato dal presidente Jean-Claude Trichet, laddove tre mesi fa stimavano tra un più 0,1 e un più 1,5 per cento. Per il 2011 ora è attesa una crescita tra lo 0,5 e il 2,5 per cento, contro un 0,2-2,2 indicato tre mesi fa.
Secondo la Bce la ripresa economica nell'area euro sta proseguendo, ma secondo risulterà «discontinua» nei prossimi mesi. In un contesto di perdurante «incertezza», ha spiegato Trichet, quest'anno è attesa una crescita economica a ritmi «moderati».
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