5 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Taglio traguardo 100 miliardi

Scudo fiscale, attesa emersione per altri 30 miliardi

I termini riaperti con il decreto Milleproroghe. Da domani scatta la seconda «finestra» con aliquota più alta al 7%

ROMA - Scade oggi la prima «finestra» del nuovo scudo fiscale i cui termini sono stati riaperti con il decreto Milleproroghe a fine dicembre. E i rimpatri, che potevano essere effettuati tramite pagamento dell'aliquota al 6%, sono in aumento. Gli importi registrati sono ovviamente inferiori rispetto allo scudo-ter scaduto il 15 dicembre che ha visto complessivamente, secondo i dati del Tesoro, capitali e immobili scudati per un ammontare di 95 miliardi, con un incasso di 4,75 miliardi, frutto dell'imposta straordinaria del 5%. Con la riapertura dei termini, secondo gli addetti ai lavori, potranno emergere anche altri 30 miliardi di euro e superare così di gran lunga il traguardo dei 100 miliardi.

SECONDA «FINESTRA» - Ma l'operazione di rientro dei capitali dall'estero non finisce. Domani scatta la seconda «finestra» con aliquota più alta, pari al 7% il cui termine ultimo è fissato per il 30 aprile. La riapertura dei termini decisa con il Milleproroghe prevede infatti due aliquote e due scadenze: la prima con aliquota al 6% e scadenza al 28 febbraio, la seconda con aliquota al 7% e scadenza al 30 aprile. In sostanza, chi prima regolarizza meno paga.

I DATI - Secondo la Banca d'Italia i rientri e le regolarizzazioni al 15 febbraio sono state pari a 85,1 miliardi di euro. Una somma, come precisa la stessa via Nazionale, sì inferiore ai 95 miliardi comunicati dal ministero dell'Economia, ma comunque in linea. La differenza, spiega Bankitalia, è dovuta ad alcuni fattori specifici dell'intera operazione. Innanzitutto, i dati poggiano su differenti fonti di rilevazione e in secondo luogo la somma di 85,1 miliardi di euro esclude alcuni beni patrimoniali, come preziosi, opere d'arte, yacht. Non sono conteggiate anche tutte le operazioni di «piccolo cabotaggio», di importo inferiore alle soglie di rilevazione. Ai fine della precisione dei dati influisce anche il fatto che le regolarizzazioni delle attività scudate possono essere perfezionate fino al 31 dicembre 2010 in virtù delle cosiddette «cause ostative».
Dalla sola Svizzera, ancora secondo i dati di palazzo Koch, sono rientrati quasi 60 miliardi di euro, seguita a lunga distanza da Lussemburgo (7,3 miliardi) e Principato di Monaco (4,1 miliardi).