Occupazione, Cgil: a novembre prosegue il calo
Fammoni: «la disoccupazione giovanile è la più alta d'Europa e si conferma l'emergenza Mezzogiorno»
ROMA - «I dati diffusi oggi dall'Istat fotografano chiaramente la situazione della occupazione italiana per l'intero 2009 e le ripercussioni sul 2010.
Adesso, dati reali alla mano, le previsioni ottimistiche con cui colpevolmente si è fatto propaganda devono finire. Si è perso troppo tempo non facendo interventi adeguati e in troppi casi sbagliati, come sull'una tantum per i collaboratori».
Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni. «A novembre - sottolinea il dirigente sindacale - prosegue il calo dell'occupazione complessiva, la disoccupazione giovanile è la più alta d'Europa e si conferma l'emergenza Mezzogiorno. I paragoni ad un anno sono impressionanti, tenendo conto che i dati di novembre 2008 già risentivano negativamente degli effetti della crisi. D'altronde, quasi un miliardo di ore di cassa integrazione e il raddoppio delle domande di disoccupazione sono la conferma dell'ampiezza degli effetti sull'occupazione della crisi».
«Basta quindi - prosegue Fammoni - con la propaganda, con gli slogan come 'nessuno sarà lasciato indietro' o 'e' stato fatto tutto il possibile'. Non è così, e la realtà lo dimostra. Serve conoscenza e trasparenza sulle reali condizioni del lavoro per le scelte necessarie. Quante persone stanno esaurendo ed esauriranno nei prossimi mesi l'indennità di disoccupazione; quante imprese hanno superato o supereranno le 52 settimane di cig ordinaria; da quanto tempo le persone percepiscono meno di 700 euro al mese per tetti troppo bassi di cig; quante persone e per quali motivi sono escluse da ogni forma di tutela. Tutte informazioni che esistono e che devono essere pubbliche». «Inoltre - conclude il segretario della Cgil - si deve aprire una discussione organica sulla riforma degli ammortizzatori. Occorrono, infatti, misure urgenti che tutelino le persone. La inadeguatezza invece delle scelte di Legge Finanziaria sia sul versante dello sviluppo che delle tutele è sempre più evidente. A questo il Governo deve porre rimedio, e per questo, fino a risultati concreti, proseguirà con forza la nostra iniziativa di protesta e mobilitazione».
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