Epifani: su Tfr inoptato silenzio da Confindustria
«Così si mette in discussione loro autonomia e credibilità». Bonanni chiede garanzie. Polverini: ingiusto sacrificio chiesto ai lavoratori
MILANO - Nessuna parola da parte di Confindustria sulle indiscrezioni di stampa circa il dirottamento del Tfr, previsto in Finanziaria, a copertura di circa un terzo della manovra 2010. Questo silenzio mina la credibilità e autonomia dell'associazione. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento a un'iniziativa organizzata dalla Cgil Milano e Lombardia in vista del prossimo Congresso. «Avevamo detto di usare quel Tfr finito nell'Inps per fare investimenti verso aziende e infrastrutture, cosa fa il Governo? Li usa per finanziare la spesa corrente - ha detto Epifani - Su questo non ho sentito nessuna voce da parte di Confindustria e delle imprese che due anni fa parlavano di scippo e protestavano perchè non andava a loro».
«Oggi noi diciamo quello che pensavamo due anni fa - ha proseguito Epifani - mentre c'è qualcuno che usa un certo linguaggio coi governi di centrosinistra e un altro con il centrodestra. Vedo che Confindustria finisce essere molto forte con alcuni governi e molto debole con altri, così si mette in discussione la sua autonomia e la credibilità della sua rappresentanza».
«Visto che ci fanno lezioni di autonomia, sarà meglio che anche noi cominciamo a farle agli altri», ha concluso Epifani.
BONANNI E POLVERINI - Anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede al governo garanzie: «Deve essere chiaro che i lavoratori non perderanno nulla del loro Tfr: l'esecutivo lo faccia subito e ufficialmente. Giocare questi soldi per spesa corrente non ci piace proprio». Durissimo il commento della leader dell'Ugl Renata Polverini, che parla di «ennesimo e ingiusto sacrificio chiesto ai lavoratori». L'Ugl, annuncia, tornerà in piazza per una raccolta firme a sostegno di «un fisco più equo e più leggero».
SACCONI: POLEMICA INFONDATA - A tutti replica il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: «Nessuna novità sostanziale, quindi nessun problema per i lavoratori. La polemica su una presunta novità relativa alla destinazione del Tfr «inoptato» dei lavoratori delle aziende con più di 50 dipendenti è manifestamente infondata e dovrebbe comunque essere rivolta al governo Prodi che ha introdotto la disciplina ora confermata».
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