19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Scudo fiscale

La Svizzera nomina consulente dopo «attacco Italia»

E' ex senatore Renzo Respini. Per il Dipartimento federale delle finanze: «Banche vittime atto discriminatorio»

ROMA - La Svizzera appronta le prime contromisure allo scudo fiscale italiano. Dopo i «recenti attacchi» alla piazza finanziaria ticinese la Confederazione Svizzera ha ora un consulente politico per le questioni fiscali che fa da tramite fra Berna e il Ticino in relazione al varo dello scudo fiscale in Italia.
Si tratta dell'ex consigliere di Stato ed ex senatore Renzo Respini. Lo ha nominato il presidente della Confederazione e ministro svizzero delle finanze Hans-Rudolf Merz. Respini assume il mandato con effetto immediato, come ha comunicato il Dipartimento federale delle finanze (DFF).

Il DFF in una nota precisa che Merz aveva già deciso nell'incontro del 16 ottobre con rappresentanti dell'Associazione bancari ticinese (ABT) di designare un consulente politico. Su proposta dell'ABT, il tesoriere della Confederazione ha quindi affidato l'incarico a Renzo Respini. Il popolare democratico ha il compito di raggruppare le questioni politiche, fiscali e specifiche della piazza finanziaria ticinese.

«A seguito dei recenti attacchi della parte italiana alla piazza finanziaria ticinese - sottolinea il Dff in una nota - il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz ha nominato quale consulente politico Renzo Respini, ex Consigliere di Stato ticinese ed ex Consigliere agli Stati. Respini è incaricato di raggruppare le questioni politiche, fiscali e specifiche della piazza finanziaria nonché di garantire la comunicazione tra Confederazione, autorità ticinesi e piazza finanziaria del Ticino».

Nel comunicato è ribadito che l'Italia sta esercitando una pressione sulla piazza finanziaria ticinese e che l'operazione di controlli a tappeto eseguita il 27 ottobre dagli 007 del fisco italiano nelle filiali di banche svizzere è stata un «atto discriminatorio» nei confronti degli istituti elvetici.

I servizi di Merz confermano pure che il 19 novembre il presidente della Confederazione riceverà a Berna il governo ticinese in corpore «per effettuare un'ulteriore valutazione della situazione».