20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Lavoro. Occupazione

Pil, Megale (Cgil): «Preoccupa impatto su occupazione»

«Questione fiscale centrale per sostegno domanda e ripresa»

ROMA - «Purtroppo il dato del Pil italiano, pari al -5% a fine anno, continua ad essere preoccupante, soprattutto per il suo impatto sull’occupazione». Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, in merito alle stime diffuse oggi dalla Commissione Europea.

«Dal -6% tendenziale - aggiunge - indicato dall’Istat, certificato per i primi sei mesi dell’anno, al -5% adesso ipotizzato per fine anno, grazie ad un auspicabile rallentamento della caduta, la situazione resta comunque grave per l’Italia».

Per Megale «ciò conferma la nostra preoccupazione sulla tenuta dell’occupazione e sulla urgente necessità di sostenere i redditi e rilanciare gli investimenti. Per questo continuiamo a chiedere al governo, ormai da oltre un anno, un tavolo di confronto per discutere su come affrontare la crisi ma che il governo si ostina a non aprire».

Quanto ai dati sulle entrate tributarie, il segretario confederale della Cgil osserva che il «calo dell’entrate, seppure in parte previsto, è preoccupante e bisogna saper valutare quanto di questo deriva da un allentamento della lotta all’evasione. Si conferma, inoltre, - continua - che la questione fiscale diventa quanto mai centrale non solo per i conti pubblici ma anche per sostenere la domanda interna e, quindi, l’eventuale ripresa». Per riequilibrare le mancate entrate, conclude Megale, «oltre a riprendere con forza la lotta all’evasione, serve tassare in modo più efficace quel 10% delle famiglie che detiene il 45% della ricchezza, permettendo così di ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni».