Fammoni (Cgil): «Dato eurostat disoccupazione specchio della crisi»
«3 milioni di disoccupati nell’area euro e di oltre 5 milioni nell’area UE a 27 paesi»
ROMA - «Il dato della disoccupazione in Europa è lo specchio della portata della crisi». Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati sulla disoccupazione diffusi oggi dall’Eurostat.
«Dati - rileva - diversi da paese a paese ma ovunque in crescita e che portano ad un aumento di più di 3 milioni di disoccupati nell’area euro e di oltre 5 milioni nell’area UE a 27 paesi». Inoltre, spiega Fammoni, «sono purtroppo confermate le note negative rispetto all’occupazione femminile e ai giovani, ma la novità che la crisi propone è un aumento della disoccupazione per gli uomini di circa il 3% in un anno».
Quanto all’Italia, afferma il dirigente sindacale, «mentre l’Europa discute dei dati di luglio, siamo ancora fermi alla rilevazione del 1° trimestre (è ancora oggi questo il dato italiano in Europa?) e solo a fine mese avremo il dato fino a giugno di quest’anno: una situazione non più sostenibile nel pieno di una crisi straordinaria». Ma, continua, «sappiamo purtroppo, dalla concreta realtà di tutti i giorni, che la crisi ha inciso e continua a incidere moltissimo sull’occupazione». E una conferma arriva oggi dai dati Istat sull’occupazione nelle grande imprese «ancora in costante calo e mentre la cig ha raggiunto un punto altissimo, in particolare nell’industria», spiega il segretario confederale Cgil.
«Cosa accadrà di quelle persone che perderanno le protezioni sociali in questa parte dell’anno? Per contestare queste tendenze occorrono politiche straordinarie. Ma in Italia, - conclude Fammoni -, al di là dell’ottimismo di facciata, si discute di tutto meno che di un rafforzamento delle tutele per i lavoratori e degli interventi straordinari per far ripartire lo sviluppo, i consumi e quindi la produzione, a partire dal fisco e da infrastrutture immediatamente cantierabili».
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