28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Replica in Senato sul Dpef

Tremonti: «Italia non è in declino, bene fiducia e prudenza»

«Sistema economico italiano tiene meglio di altri paesi»

ROMA - L'Italia «non è in declino». Il sistema economico italiano «tiene» e va anche meglio rispetto ad altri paesi europei. Questo indica che «la scelta di fiducia e prudenza» fatta dal governo ha portato buoni risultati. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso della replica in Senato sul Dpef torna a criticare i teorici del declinismo e sottolinea che l'Italia ha retto bene l'urto della crisi.

CRESCITA PRODOTTA DAL DEBITO - «Ci è stato detto - afferma Tremonti - che l'Italia è in declino, che non cresce» e altri paesi vanno meglio. «Ma - prosegue - la crisi ha evidenziato che quella crescita non era il prodotto strutturale, sostanziale, non era l'effetto delle riforme, ma quella crescita era prodotta dal debito. Dall'Islanda alla Spagna dal Baltico ai Balcani l'area della crisi si manifesta con intensità superiore a quella che si manifesta in Italia. Ci sono grandi paesi con una caduta del Pil maggiore e altri un pò diversa, ma la grandezza di riferimento indica la tenuta del nostro sistema».

FIDUCIA E PRUDENZA - Questo indica, sottolinea Tremonti, che «la scelta di fiducia fatta dal governo è stata una scelta giusta, oggetto di consenso nelle tornate elettorali. Fiducia e prudenza - conclude - è una scelta che il governo intende continuare a fare».

VIETTI (UDC) - L'opposizione, ovviamente, ha attaccato pesantemente e non ha mancato di sottolineare il margine del voto: «Evidentemente le crepe politiche tra «partito del nord» e «partito del sud» - accusa il capogruppo vicario Udc, Michele Vietti - stanno minando la granitica autosufficienza del governo. Così è chiaro perché il decreto anticrisi non tornerà ad agosto alla Camera».

FINOCCHIARO (PD) - «Il Dpef - dice Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd - testimonia dell'assoluto disastro a cui questa scellerata gestione del Governo Berlusconi ha portato questo paese. Basta guardare lo stato dei conti pubblici, basta vedere il costante aumento della pressione fiscale, i saldi tutti negativi, un spesa pubblica assolutamente fuori controllo».