29 marzo 2024
Aggiornato 08:30

Confagricoltura: sugli ogm si replicherà il copione del nucleare?

La provocazione viene dal Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni

ROMA - «Anche per gli Ogm finirà come per il nucleare?» La provocazione viene dal Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, in relazione al nuovo orientamento della politica nazionale sull’energia atomica.

«Stamani il Corriere della Sera – dice Vecchioni – pubblicava un colloquio con Chicco Testa, in cui l’ex presidente di Legambiente e dell’Enel bolla come totalmente politicizzata e ideologica l’opposizione allo sviluppo del nucleare in Italia. L’ambiente non c’entrava niente e tutto ruotava intorno alla lotta anti-imperialista e anti-capitalista, chiarisce Testa. Il risultato sono stati 23 anni di blocco, una bolletta energetica nazionale tra le più alte in Europa e conseguenti costi per le imprese penalizzanti sul piano della competitività. Senza contare il maggior esborso delle famiglie».

Ora il presidente di Confagricoltura teme che il copione si replichi con gli Ogm.
«Oggi, che dal G8 arriva l’invito a produrre di più per garantire cibo a tutti gli abitanti della Terra – spiega Vecchioni – credo sia il momento di sfrondare l’argomento da ogni risvolto ideologico e populista. Non voglio dire che gli Ogm siano il rimedio assoluto contro la fame nel mondo, ma ritengo che sia doveroso dar voce alla comunità scientifica italiana per avere risposte inequivocabili, sulla base delle quali la politica possa dare il via a sperimentazione e coltivazione, oggi entrambe vietate in Italia».

Nel nostro Paese, infatti, ancora non esiste alcuna normativa che permetta la sperimentazione in pieno campo e la coesistenza tra colture Ogm convenzionali. Nonostante ciò e malgrado le campagne di sensibilizzazione anti Ogm – sottolinea Confagricoltura - in Europa e in Italia già si utilizzano prodotti di queste colture. Di fatto il 70% della soia ed un quarto del mais prodotti nel mondo sono Ogm e l’Italia importa il 92% di soia e l’11,5% di mais. Una percentuale, quest’ultima, che nel 2009 potrebbe aumentare considerevolmente.

Solo gli agricoltori sono penalizzati da questo stato di cose, poiché non possono competere con i minori costi dei produttori dei Paesi Terzi, e anche europei, dove è ammessa la coltivazione degli Ogm. Inoltre la situazione italiana lascia ancora più perplessi alla luce dei pareri dell’Agenzia della Sicurezza Alimentare Europea (EFSA), che ha più volte ribadito come i prodotti Ogm non rappresentino un pericolo per la salute umana e l’ambiente. Il blocco o i vincoli imposti alla ricerca scientifica, impediscono all’Italia di rimanere al passo con gli altri Paesi e di prepararsi ad un ruolo da protagonista nelle sfide che dovranno essere affrontate nei prossimi anni: cibo, acqua, energia.

Su questi temi Confagricoltura ha promosso e organizzato per mercoledì prossimo 15 luglio, a Roma, il convegno «Scienza e agricoltura», che si soffermerà, in particolare, sul rilancio della ricerca per il settore agricolo.