20 agosto 2025
Aggiornato 18:30

Decreto, Cgil: provvedimenti ancora inadeguati e insufficienti

Megale: «I provvedimenti non comprendono misure adatte a sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione»

ROMA - «I provvedimenti varati oggi continuano ad essere inadeguati e insufficienti». E’ il giudizio del segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, sul pacchetto di misure varato oggi dal governo. Per il dirigente sindacale, infatti, «i provvedimenti non comprendono misure adatte né a sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione, né a sostenere quella parte dell’occupazione precaria, come molti lavoratori a termine o in collaborazione, che con la crisi si trovano disoccupati e scoperti».

In questo senso, infatti, «i bonus per l’occupazione - spiega - pensati dal governo lasciano senza tutela troppi lavoratori e inoccupati e non rientrano in un’idea di riforma organica degli ammortizzatori sociali». Così come, aggiunge, «non c’è alcuna risposta alla richiesta di raddoppiare la durata della Cassa Integrazione e di rivalutarne adeguatamente i massimali, che oggi non arrivano alla metà della retribuzione media». Inoltre, rileva il dirigente sindacale, «i correttivi stabiliti per i bonus famiglia e per la social card restano inefficaci e continuano lasciar fuori la stragrande maggioranza delle famiglie di lavoratori e pensionati. Il governo rischia così di fare solo propaganda».

Quanto alla misura che prevede la detassazione degli utili reinvestiti in macchinari industriali, per il segretario confederale Cgil, «va valutata con attenzione ma certo però non rappresenta una misura di rilancio della domanda in termini anti-ciclici, perché nell’attuale congiuntura rischia di sostenere gli investimenti che le imprese avevano già deciso di realizzare: sostenere gli investimenti previsti è importante ma non è risolutivo». Servirebbe, invece, «una politica industriale orientata a favorire gli investimenti nei nuovi settori (green economy, biotecnologie, etc.) che caratterizzeranno lo sviluppo dei prossimi anni ed un posizionamento strategico nei mercati internazionali».

Infine, rileva il sindacalista, «al momento non è chiara la copertura e l’entità effettiva delle misure che così presentate appaiono perciò solo dei palliativi. Niente o quasi per salari e pensioni significa niente sostegno alla domanda interna. L’assenza di concertazione resta il tratto principale di questo governo. Un tavolo di confronto tra il governo e le parti sociali non è mai partito e non si sa né se né quando si istituirà. Resta ancora questa - conclude Megale - l’urgente richiesta della Cgil».