27 agosto 2025
Aggiornato 23:00

Loy: «I dati istat confermano che la febbre è ancora alta»

«Questi dati, insieme a quelli della cassa integrazione di Aprile 2009, devono far riflettere»

ROMA - I dati diffusi oggi dall’Istat sulla diminuzione dell’occupazione nelle grandi imprese, uniti al dato più generale dell’aumento della disoccupazione, sono un brutto segnale e confermano le preoccupazioni del Sindacato per la tenuta dei posti di lavoro dimostrando come la crisi sia ancora in atto e la febbre ancora alta.
Questi dati, insieme a quelli della cassa integrazione di Aprile 2009, devono far riflettere perché confermano la gravità del momento che non può più essere affrontato con strumenti ordinari.

Infatti, secondo le stime della UIL, l’utilizzo della cassa integrazione nei primi quattro mesi dell’anno, ha registrato un costante aumento, con oltre 442 Mila lavoratori e lavoratrici di medie e grandi imprese in cassa integrazione ad Aprile 2009 (a Marzo erano complessivamente 346 Mila, a Febbraio 250 Mila ed a Gennaio 174 Mila), con un aumento ad Aprile del 155% su Gennaio.

E’necessario, quindi, rendere immediatamente operativa una scelta fondamentale: evitare il licenziamento applicando di fatto una moratoria a partire dai lavoratori più deboli quali i lavoratori a termine e gli apprendisti.

Occorre, altresì, un piano di rilancio dell’economia, a partire da investimenti massicci nel Mezzogiorno, area questa che continua a caratterizzarsi per i più alti tassi di disoccupazione, rendendo realmente spendibili le ingenti risorse destinate allo sviluppo e derivanti dai Fondi Europei e dal Fondo Aree Sottoutilizzate.
E’ sempre più urgente che il Governo si confronti con le Parti Sociali su questi temi, per mettere in campo soluzioni condivise ed efficaci di contrasto alla crisi in atto che i dati, seppur freddi, fotografano in costante aumento.