12 ottobre 2025
Aggiornato 15:30

Terremoto, CIA: «Partire subito con la ricostruzione»

«D’accordo con la proposta della “zona franca”»

L'AQUILA - «Dalla fase dell’emergenza bisogna passare al più presto a quella del rilancio dell’agricoltura abruzzese. Le prime misure del governo a sostegno del settore agricolo colpito dal terremoto vanno nella direzione giusta. Ovviamente, ne devono seguire altre per dare valide risposte agli agricoltori che hanno subito danni rilevanti e che hanno visto compromessa la loro attività produttiva». Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel corso della conferenza stampa che ha tenuto oggi a Coppito (L’Aquila) presso la Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza.

«D’altra parte, l’agricoltura -ha aggiunto Politi- costituisce un settore economico non secondario in Abruzzo: il 15 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) regionale deriva dalle attività agricole che danno vita ad un tessuto produttivo composto da oltre 82 mila aziende, con una produzione lorda vendibile di 1 miliardo e 345 milioni di euro. Nella zona dell’Aquilano, interessata dal terremoto, operano quasi 1500 imprese agricole e zootecniche. E’, quindi, indispensabile che l'agricoltura e le economie rurali delle zone devastate dal sisma possano essere rimesse in condizione di tornare ad operare efficacemente. Sono settori che rappresentano una delle ‘voci’ più importanti di reddito per queste comunità e si traducono in ‘eccellenze’ qualitative: Igp, Dop e Doc famose e apprezzate in tutto il mondo. Per questo vanno risolte al più presto molteplici situazioni di criticità, soprattutto nel settore zootecnico».

«Vogliamo poi capire -ha rilevato il presidente della Cia- quale sia realmente la portata degli interventi previsti dal decreto del governo. E’ necessario uscire al più presto dall’emergenza e partire con la ricostruzione».

«Come mondo agricolo, chiediamo che siano attivate tutte quelle azioni che -ha sottolineato Politi- consentano il rilancio di un settore che sta vivendo un momento di grandissima difficoltà. Le misure fin qui decise -dalla sospensione dei contributi e delle rate dei mutui alla corresponsione di un’indennità, alla disciplina agevolata delle modalità di attuazione della Pac e del Piano di sviluppo rurale- vanno accompagnate da altri interventi. In questo senso, ci troviamo d’accordo con la proposta del presidente della Confindustria Emma Marcegaglia di ottenere una zona franca con forti defiscalizzazioni per le imprese che già operano e per quelle che eventualmente verranno costituite. Ciò permetterebbe di avere migliori condizioni per salvaguardare l’occupazione e garantire un reale rilancio ed un conseguente sviluppo. Sgravare le imprese di oneri potrebbe rappresentate un improntare volano di ripresa economica».

«La Cia -ha sostenuto il presidente- anche in questa particolare e drammatica occasione si è mobilitata in tutte le sue strutture. Con le iniziative decise cerchiamo di dare un contributo tangibile a chi oggi soffre e che ha visto distrutto in un attimo tutto quello che aveva faticosamente costruito. Un vero gesto di grande solidarietà che da sempre contraddistingue il mondo agricolo che in ogni frangente ha fatto sentire in maniera tangibile il suo apporto umano. E il dramma che stanno vivendo le popolazioni abruzzesi ha rafforzato ulteriormente questo nostro impegno. Vogliamo dare risposte costruttive. Per questo non lasceremo nulla d’intentato, sviluppando tutte le iniziative possibili».