4 maggio 2024
Aggiornato 20:30

Bce cauta, taglia tassi a 1,25%. Eventuali altre misure a maggio

Lascia porta aperta a altri tagli e strumenti non convenzionali

FRANCOFORTE) - La Banca centrale europea è tornata ieri a muovere le leve della politica monetaria a sostegno dell'economia, mentre l'area dell'euro come tutto il mondo attraversa una congiuntura «grave». Tuttavia l'istituzione di Francoforte si mostra cauta, mentre vede assottigliarsi i suoi margini di intervento. Il Consiglio direttivo ha deciso un nuovo taglio dei tassi di interesse, ma solo una limatura da 0,25 punti, deludendo le attese dei mercati che speravano in una sforbiciata da mezzo punto, analoga alle precedenti riduzioni.

Il principale riferimento sul costo del danaro scende comunque a un nuovo minimo storico, l'1,25 per cento a partire dall'8 aprile. Illustrando le decisioni, il presidente Jean-Claude Trichet ha lasciato la porta aperta a altre riduzioni, ma con termini che secondo gli analisti fanno presagire solo un eventuale ritocco altrettanto limitato, forse già a maggio. Prudenza, inoltre, anche sull'ipotesi di procedere a eventuali ulteriori misure non convenzionali per sostenere l'economia.

«Il Consiglio è intenzionato a decidere al prossimo meeting», ha detto Trichet, evitando accuratamente di sbilanciarsi oltre. «Vi dò appuntamento tra un mese», ha detto ai giornalisti. Sia sui tassi, sia sulle misure non convenzionali di sostegno all'economia, la Federal Reserve americana e la Banca d'Inghilterra si sono già spinte oltre. Negli Usa il costo del danaro è tra zero e lo 0,25 per cento, in Gb allo 0,5 per cento e entrambe le istituzioni hanno avviato programmi per l'acquisto di titoli pubblici e privati, tramite un aumento delle loro riserve: materialmente stampando nuove banconote. Si tratta di misure che tendono a indebolire l'andamento delle rispettive valute di riferimento e la cautela della Bce ha all'opposto fornito sostegno all'euro.

Dopo il taglio dei tassi è schizzato sopra quota 1,34 dollari, successivamente, sulle parole di Trichet, ha segnato un nuovo balzo quasi a sfiorare gli 1,35. In mattinata l'euro fluttuava tra 1,325 e 1,330 dollari, a tardo pomeriggio si attesta a 1,3454. Nei giorni scorsi lo stesso vice presidente della Bce, Lucas Papademos, aveva riferito che si sarebbe potuta esaminare questa ipotesi anche per l'area dell'euro, ma solo per le obbligazioni societarie. Oggi ha partecipato alla conferenza stampa del dopo-Consiglio e, fatto assai inconsueto, è anche intervenuto, ma solo per puntualizzare che le sue precedenti affermazioni non vanno intese come un modo per preparare la strada a queste eventuali misure: non è scontato vengano effettivamente decise.

Trichet ha peraltro insistito sul fatto che la Bce ha già in opera massicci interventi non convenzionali, tramite l'immissione nel circuito interbancario di enormi liquidità supplementari, a condizioni ben più favorevoli di quanto avvenga normalmente. E va tenuto presente che nell'Unione monetaria il sistema bancario assicura oltre il 70 per cento dei finanziamenti a tutta l'economia. Negli Usa questa quota è marginale, soprattutto le imprese, in parte anche le famiglie possono reperire finanziamenti accedendo direttamente al mercato.