20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Statistiche

L'Italia supera Gran Bretagna in classifica Pil pro-capite

The Economist: «Gli inglesi scivolano a 12esimo posto nell'Unione Europea, è il sorpasso»

Euro e sterline
Euro e sterline Foto: ANSA

ROMA - Alla fine del 2009 gli italiani saranno più ricchi degli inglesi. È uno degli effetti 'rivoluzionari' della crisi economica globale, che sta stravolgendo progressivamente gli assetti internazionali nella distribuzione della ricchezza. E così - secondo le previsioni pubblicate dall'Economist - per il crollo della sterlina nei confronti dell'euro, alla fine dell'anno la Gran Bretagna scivolerà dal settimo posto occupato nel 2007 al dodicesimo nella classifica del Pil pro-capite dei 15 'vecchi' membri dell'Unione europea, subito sotto l'Italia, che due anni fa occupava proprio la piazza numero 12.

Sorpasso

Si concretizzerà così - sottolinea il settimanale londinese - il cosiddetto «sorpasso», come nel 1987 quando il Pil italiano aumentò del 18% grazie a un «gioco di prestigio statistico» (sorpasso presto annullato dall'immediata risalita del reddito pro-capite britannico). Ma questa volta il sorpasso è più significativo, perchè solo nel 2007 il Pil pro-capite della Gran Bretagna era di 46.030 sterline, il 27% in più rispetto a quello italiano (36.140 sterline).

La crescita del gioco d’azzardo e le sue implicazioni economiche

Lo storico sorpasso non è avvenuto al netto di problemi sociali potenzialmente seri. Impossibile negare, ad esempio, l’importanza della crescita nel settore del gioco d’azzardo in Italia. Parliamo di un mercato che è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi quindici anni, al punto che nel 2018 sono finiti nelle casse dell’erario ben 10 miliardi di euro complessivi, come evidenziato dal Rapporto Italia 2019 dell'Eurispes. Ma a quale prezzo?

Il mercato italiano del gioco - online e non – è ormai il secondo più grande in Europa, dietro proprio a quello del Regno Unito. Se per il Governo del Bel Paese ciò significa miliardi di introiti su base annuale, l’altra faccia della medaglia è che, sempre stando al Rapporto Italia 2019, tre italiani su dieci, ovvero il 28,2% della popolazione del Paese, sono stati coinvolti in attività di gioco d’azzardo. Il 18,3% degli intervistati ha preso parte esclusivamente a giochi d'azzardo offline, il 2% ha dichiarato ai ricercatori dell'Eurispes di giocare solo online, e il 7,9% ha giocato sia online, sia offline.

Il rischio ludopatia

Alla luce di questi dati, le preoccupazioni dell’attuale esecutivo in materia di prevenzione dei comportamenti di gioco patologici appaiono sempre più fondate. Come ricorda TermometroPolitico, i giocatori affetti da comportamenti di gioco di tipo compulsivo potrebbero essere il 3,8% della popolazione totale del nostro Paese.

Davanti allo spettro di una potenziale piaga sociale, il Governo è corso ai ripari stanziando 100 milioni di euro, che saranno distribuiti fra le Regioni italiane per finanziare progetti finalizzati alla prevenzione delle dipendenze da gioco.