25 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Vendite Tiffany crollano del 76%: «Non abbasseremo prezzi»

«Manterremo integrità brand», crisi dell'anello da fidanzamento

NEW YORK - Nel quarto trimestre i guadagni di Tiffany & Co. sono crollati quasi del 76%, ma l'azienda non intende abbassare i prezzi da capogiro dei suoi fantastici gioielli che facevano sognare anche l'indimenticabile Holly Golightly di «Colazione da Tiffany», interpretata da Audrey Hepburn. Il profitto è sceso infatti a 31,1 milioni di dollari, o 25 centesimi per azione, a partire dai 127,4 milioni di dollari, o 96 centesimi per azione, registrati nello stesso periodo dell'anno precedente.

«Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a mantenere la nostra filosofia del prezzo pieno per garantirci un margine di profitto appropriato e, ancor più importante, per mantenere l'integrità del brand Tiffany & Co.», spiega Jim Fernandez, Chief Financial Officer dell'azienda, incurante della concorrenza sempre più agguerrita che cerca di guadagnarsi fette di mercato con sconti e gioielleria low-cost.

Arroccarsi nel proprio nome dorato non sembra premiare: nel quarto trimestre le vendite sono diminuite del 20% attestandosi a 841,2 milioni di dollari contro 1,05 miliardi dell'anno precedente, ma sempre più degli 838 milioni previsti dagli analisti di Wall Street. Il celebre negozio della Quinta Strada di New York ha registrato un meno 34%. A risentire maggiormente sono soprattutto i negozi negli Stati Uniti. Da notare un calo nelle vendite degli anelli da fidanzamento, i tradizionali 'solitari'.

Meglio in Asia ed Europa, dove la voglia di regalare un gioiello contenuto nelle famosa e prestigiosa scatola blu riesce ancora ad avere la meglio sulla crisi.