31 luglio 2025
Aggiornato 22:30
Tutela e assistenza ai cittadini, difesa ambientale, sicurezza alimentare, integrazione e legalità

CIA e Arci stringono un patto di collaborazione

Impegno per favorire la regolarizzazione degli immigrati e la conseguente emersione del lavoro irregolare

ROMA - Tutela e assistenza ai cittadini nei loro diritti sociali, previdenziali e fiscali, difesa ambientale e sicurezza alimentare, integrazione, educazione dei giovani alla legalità. Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nel protocollo di collaborazione tra la Cia-Confederazione italiana agricoltori e l’Arci, siglato dai presidenti Giuseppe Politi e Paolo Beni. Un accordo che si basa su un vero e solido Patto con la società, su un’azione per favorire la solidarietà e su un deciso impegno per dare risposte valide sia sotto il profilo dei servizi che di iniziative concrete e mirate alla giustizia sociale e alla crescita.

Nel protocollo, Cia e Arci riconoscono, infatti, che la tutela ambientale e la sicurezza alimentare passano attraverso l’impegno comune nel diffondere la conoscenza di tutte le tematiche sia di carattere generale sia di carattere specifico di una singola categoria professionale, in una platea più ampia possibile di cittadini, favorendo lo scambio di informazioni e l’incontro fra le varie componenti della società. A tal fine si impegnano a favorire, reciprocamente, la diffusione di informazioni, materiali promozionali e quanto di utile al raggiungimento dei rispettivi fini sociali.

Un capitolo importante riguarda l’integrazione e la legalità. La Cia è fortemente impegnata con le proprie strutture periferiche e centrali al rispetto delle leggi e regole su questi temi. Le imprese agricole e gli agricoltori sono interessati all’impiego di immigrati nelle attività aziendali e, pertanto, insieme all’Arci la Confederazione intende operare per favorire l’integrazione ed individuare soluzioni idonee a contrastare il fenomeno della clandestinità, favorendo la regolarizzazione degli immigrati e la conseguente emersione del lavoro irregolare.

La Cia mette a disposizione, nei modi stabiliti dalle convenzioni e dagli accordi convenuti con la Pubblica Amministrazione, degli associati ad Arci il proprio sistema dei servizi (l’Associazione nazionale pensionati, il patronato Inac e Caf). Non solo. La Confederazione si assume l’impegno a garantire la capacità di accoglienza e di ascolto, per realizzare un «servizio sociale di qualità che risponda alle esigenze delle persone».

L’Arci e la Cia, che hanno una presenza consolidata nella realtà scolastica italiana con l’obiettivo di fornire ai giovani studenti idee e suggerimenti sulle tematiche della sicurezza e della legalità, verificheranno, inoltre, ipotesi di collaborazione comuni sulle tematiche della sicurezza-legalità nel mondo della scuola e dell’Università.
Un ultimo aspetto riguarda l’attività di ricerca e di studio. A tal proposito la Cia, che ha creato la Fondazione Humus che si occuperà delle problematiche sociali connesse e collegate all’agricoltura e al mondo rurale, verificheranno nella collaborazione con l’Arci ipotesi comuni per attività di ricerche e studio, anche utilizzando fondi a livello nazionale ed europeo e privati.