28 agosto 2025
Aggiornato 09:30

Crisi, Cgil: con tassa solidarietà 1,5 mld. l'anno

«Le proposte di utilizzo sul versante del lavoro»

ROMA - La Cgil rilancia la tassa di solidarietà. Una proposta fiscale che prevede per i prossimi due anni l'innalzamento di 5 punti percentuali (dal 43 al 48%) della aliquota fiscale sui redditi oltre i 150 mila euro. Ad illustrare nuovamente la proposta e' stato il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel corso di una conferenza stampa in cui sono state presentate le stime dell'Ires sulla recessione e il calo occupazionale.

«Applicando questa tassa - ha affermato Fammoni - si avrebbe circa 1 miliardo e mezzo di euro in più l'anno, risorse con cui noi vogliamo rispondere all'obiezione del governo che non ci sono soldi e con le quali si potrebbero coprire quasi interamente tre nostre proposte». Il sindacato di Corso Italia chiede, infatti, di estendere l'indennita' di disoccupazione ordinaria, di allargare il sostegno al reddito dei collaboratori e di ampliare gli importi massimi mensili di Cigo, Cigs, e indennità di mobilità, per una spesa totale di 1,768 milioni di euro, cifra che corrisponde quasi interamente agli 1,5 miliardi che potrebbero essere ricavati dalla tassa di solidarietà.

Riguardo all'indennità di disoccupazione ordinaria la Cgil chiede di estendere la platea, che attualmente copre il 26,6% dei disoccupati, anche a chi ha versato contributi tra 17-51 settimane, stimabile al 35% del totale dei disoccupati. In questo modo la platea aggiuntiva dei beneficiari arriverebbe a 191 mila disoccupati con una spesa aggiuntiva di 663 milioni di euro. Riguardo al capitolo co.co.pro la Cgil chiede un aumento ulteriore dell'indennita' e anche della platea che ora raggiunge poco più di 75 mila persone. «L'intervento - spiega Fammoni - coinvolgerebbe 171 mila collaboratori monocommittenti che hanno lavorato più di tre mesi in corso d'anno e che da almeno due non versano contributi. La nostra proposta prevede, rispetto al bonus varato dal governo, l'estensione ai redditi lordi annui compresi tra 1.001 e 20.000 euro per un importo pari al 40% dell'ultimo compenso annuale (3.200 euro importo medio del bonus)».

La platea si allargherebbe così a circa 95 mila collaboratori disoccupati in più con una spesa aggiuntiva di circa 427 milioni di euro. L'ultima proposta del primo sindacato prevede l'ampliamento degli importi mensili di Cigo, Cigs e indennità di mobilità, che possono essere corrisposti di 200 euro. In particolare da 886,31 a 1.086,31 euro per i lavoratori in Cig con retribuzione lorda mensile inferiore a 1.917,48; da 1.065,26 a 1.265,26 euro per i lavoratori in Cig con retribuzione lorda mensile superiore a 1.917,48. «Ipotizzando una distribuzione delle retribuzioni con il 70% sotto e il 30% sopra i 1.917,48 mensili - ha spiegato il segretario confederale - il costo aggiuntivo sarebbe di 678 milioni di euro».