29 marzo 2024
Aggiornato 06:00

I consumi sono fermi ma il commercio lucchese reagisce bene alla crisi

Presentati alla Camera di Commercio i risultati dell’indagine congiunturale

LUCCA - Consumi ancora praticamente fermi: è questo, in estrema sintesi, il segno più evidente di un’economia che stenta a riprendersi. In questo quadro, appaiono quasi confortanti i dati dell’indagine congiunturale sul commercio, coordinata da Unioncamere Toscana per tutte le province della regione, che, per il quarto trimestre 2008, assegnano alla provincia di Lucca la migliore performance. A fronte di una media regionale di –2%, infatti, Lucca, con -0,8%, evidenzia insieme a Prato (-1%) la variazione migliore, mentre Grosseto (-3,1) e Firenze (-2,7) rilevano gli andamenti peggiori.

I risultati dell’indagine congiunturale sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa dal presidente camerale Claudio Guerrieri e dai presidenti di Ascom-Confcommercio, Ademaro Cordoni, e di Confesercenti, Giuliano Cesaretti.

Scendendo nell’analisi dei risultati, a livello provinciale, il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari segna una sostanziale stabilità (-0,1) allineandosi al dato regionale (-0,2%), mentre appare più critico l’andamento del commercio dei prodotti non alimentari: - 1,4% a Lucca e – 3,6% in Toscana.

Nella nostra provincia, tengono le vendite del settore moda (-0,5%) contro un più evidente calo regionale (-4,7%). Variazione negativa anche per i prodotti per la casa ed elettrodomestici, che segnano a Lucca -2,9% rispetto al -4,4% della regione.
Infine gli altri prodotti non alimentari evidenziano a livello provinciale un calo dell’1,3%, dato che raddoppia a livello regionale (-2,6%)..
L’andamento negativo colpisce soprattutto la piccola e la media distribuzione, che nella provincia registrano rispettivamente cali del 2,1% e del 2,4% mentre a livello regionale le contrazioni sono rispettivamente del 4,2% e 4,4%.

E’ la grande distribuzione che vede, nel trimestre in esame, incrementare le vendite sia in provincia (+1,7) che in Toscana (+1%) mettendo ancora una volta in evidenza come questa tipologia risenta in misura inferiore dell’attuale incertezza e instabilità economica grazie ad un’organizzazione più complessa e alla possibilità di acquisti a prezzi molto vantaggiosi viste le dimensioni quantitativamente rilevanti. La piccola distribuzione invece, nonostante possa contare su una clientela fidelizzata, sulla particolarità dei prodotti venduti nonché sulla qualità, garanzia ed assistenza al cliente, risente della contrazione dei consumi.
Infine, i comuni turistici rilevano una diminuzione più contenuta delle vendite rispetto agli altri comuni (-1,6% contro il –2,4%) anche se si evidenzia un calo negli acquisti da parte dei turisti.

Di fronte a questi dati, sia Cesaretti che Cordoni hanno sottolineato la capacità del commercio lucchese di reagire alla crisi: il dinamismo manifestato soprattutto a cavallo tra autunno e inverno, con la messa a punto di numerose iniziative promozionali, insieme con le manifestazioni organizzate da enti pubblici e privati (mostre, spettacoli, convegni), ha creato riverberi favorevoli per la città e per la provincia di Lucca, consentendo al nostro sistema del commercio al dettaglio di reagire positivamente alla crisi dei consumi. E ciò – hanno affermato i presidenti di Ascom e Confesercenti – conferma che anche l’azione di sostegno intrapresa dalle associazioni di categoria va nella giusta direzione.