24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Edilizia, boom della Cassa integrazione

Crisi, prosegue lo stillicidio nelle aziende edili

Ogni giorno decine di aziende edili sono costrette a ricorrere alla Cassa integrazione per i propri dipendenti

Dopo una serie di anni con il segno più è sempre più crisi nel settore dell’edilizia, che rappresenta ben il 10% del Pil nazionale. Nei primi due mesi dell’anno, infatti, le ore di Cassa integrazione straordinaria hanno fatto registrare una preoccupante impennata. Le maggiori difficoltà si avvertono nelle aziende di medio-piccola grandezza.

Sono numeri che presi singolarmente non creano allarmismi (nulla a che vedere con la Fiat di Pomigliano D’Arco), ma che messi insieme forniscono un quadro della situazione a dir poco preoccupante. In particolare nelle ultime settimane sono oltre 2.000, in tutta Italia, i lavoratori edili per i quali è stata richiesta la Cigs: si tratta della punta dell’iceberg, perché effetto di pochi episodi come la fine dei lavori dell’Alta Velocità sulla Torino-Milano, lo scioglimento del Consorzio Scilla (ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria), e le difficoltà di realtà finora conosciute come solide quali Sgf, Impresa, Cooperativa Archeologia, Cooperativa Edil Atellana, Seas, Pisa Costruzioni e Co.ge.l., solo per citare i casi più eclatanti.

Per affrontare gli effetti della crisi la Filca-Cisl nazionale, insieme a Feneal-Uil e Fillea-Cgil, ha proposto a tutte le controparti datoriali la sottoscrizione di un documento per definire un «Avviso Comune» e, successivamente, l’attivazione di un tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le stime parlano di circa 250.000 occupati in meno nel corso del 2009.