Ddl delega del governo sequestra e uccide il diritto di sciopero
Lo ha detto Paolo Brutti, responsabile delle politiche del lavoro dell'IdV
«Ora che si conoscono le linee della legge sulla limitazione del diritto di sciopero, il nostro giudizio negativo è ancora più netto». Lo ha detto Paolo Brutti, responsabile delle politiche del lavoro dell'IdV.
Violazione costituzionale - «Questa legge - prosegue Brutti - prima sequestra il diritto di sciopero mettendolo nelle mani dei sindacati di comodo e poi lo uccide, obbligando chi protesta a lavorare senza essere pagato. La violazione costituzionale è così enorme che costerà al Governo attuale di Berlusconi e al suo ministro Sacconi, quello che costò al precedente governo Berlusconi e al precedente ministro Maroni il tentativo di modifica dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Se ne accorgeranno quando i lavoratori scenderanno in piazza per difendere questo diritto e per fronteggiare la crisi economica e l'occupazione. A quel punto speriamo che anche il partito Democratico possa uscire dall'ambiguità attuale e assumere una posizione netta».
Brutti ricorda che per l'Italia dei Valori «i diritti del lavoro, dei dipendenti e dei datori, fissati dai contratti stipulati con le modalità volute dalla Costituzione, debbano avere valore di legge. E che la legge debba stabilire il diritto inalienabile dei lavoratori ad esprimersi col referendum sui contratti. Altrettanto siamo favorevoli a che la legge regoli l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi essenziali, in modo che esso non leda altri diritti costituzionalmente garantiti, senza però che questa regolazione sia un modo surrettizio per abrogare il diritto di sciopero». Da Brutti arriva dunque un «sì alle leggi per dare valore generale alle pattuizioni sindacali, per le regole della rappresentanza e per il miglioramento delle norme attuali sulla regolazione degli scioperi nei trasporti, no nel merito a questa legge che è fatta per sopprimere il diritto individuale di sciopero e per impedirne il suo esercizio collettivo».
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