24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Troppi alti i rincari dal campo alla tavola

Antitrust, CIA: bene l’intervento sulla pasta

Ma risarcire i consumatori è un’operazione impossibile. Introdurre subito il “doppio prezzo”

Il presidente della Cia Giuseppe Politi giudica positivamente l’iniziativa dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Le quotazioni del grano duro sono scese anche del 50 per cento, ma al dettaglio è stato un aumento crescente. Bisogna fare massima chiarezza sul mercato e rendere più stretti i rapporti di filiera.

«Non vogliamo entrare nel merito della decisione dell’Antitrust, ma da tempo avevamo denunciato una situazione anomala. Il prezzo del grano duro, dopo le impennate dei primi mesi del 2008, aveva subito un taglio netto, in alcuni casi del 50 per cento, mentre la pasta al consumo ha continuato a far registrare vistosi rincari, più 25,4 per cento a gennaio scorso rispetto allo stesso mese dell’anno passato. E’, quindi, evidente che qualcosa non ci convinceva e avevamo sollecitato le competenti autorità ad intervenire». Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la multa inflitta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato alle industrie produttrici di pasta ritenute responsabili di aver fatto «cartello» per aumentare i listini.

Necessaria trasparenza nei prezzi - «Questa vicenda -avverte Politi- ripropone con urgenza l’esigenza di fare massima chiarezza sul mercato e rendere trasparenti i prezzi dall’origine al dettaglio. La nostra proposta del ‘doppio prezzo’ (quello praticato sul campo e quello sugli scaffali) è estremamente attuale e sarebbe opportuno che il Governo e il Parlamento provvedano ad adottare una misura del genere per renderla obbligatoria in etichetta».

«Per quanto riguarda la pasta, parlano da sole le cifre. Le quotazioni del grano -sottolinea il presidente della Cia- sono oggi uguali a quelle di venti anni fa, praticamente intorno a 0,20 euro il chilo, mentre al consumo i prezzi in media sono, per un chilo di pasta, tra 1,50 e 2,00 euro. Uno scarto eccessivo che giustamente ha fatto intervenire l’Antitrust».

Risarcire i consumatori è impossibile - «Cosa fare adesso? Credo che restituire i soldi ai consumatori e agli agricoltori sia -rileva Politi- praticamente impossibile. Facciamo, però, in maniera che casi del genere non accadano più. Bene, pertanto, l’operato dell’Antitrust. Impegniamoci per rendere sempre più equilibrato il mercato, rafforzando e rendendo più stretti i rapporti di filiera, dal campo alla tavola».