25 aprile 2024
Aggiornato 05:30

Ammortizzatori: non c’è più tempo da perdere

Dichiarazione di Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL

Per contrastare la crisi sulle misure da adottare in merito agli ammortizzatori sociali non c’è più tempo da perdere. Più i giorni passano e più l’insicurezza si ingenera tra le lavoratrici e lavoratori, soprattutto coloro che sono i più deboli di fronte la crisi non avendo un rapporto di lavoro stabile.
Per questo auspichiamo che, oggi,  si metta la parola fine su questo argomento e si arrivi ad un accordo equilibrato tra Governo e Regioni.

Perché, tra l’altro, una volta raggiunto l’accordo, occorrerà altro tempo per avere il «disco verde della Commissione Europea.

Ognuna delle due Istituzioni rinunci, o, aggiunga qualcosa, per aumentare la dote finanziaria per gli ammortizzatori in deroga.

Perché se è vero che non si può scaricare tutto il costo degli ammortizzatori sul Fondo Sociale Europeo, altrettanto vero che si possono trovare, razionalizzando la spesa, risorse alternative ed integrative.  

Il Governo assicuri adeguati finanziamenti su tutto il territorio nazionale, dia, una volta per tutte, certezze alle Regioni sulle risorse del FAS, riveda i parametri di calcolo per il rispetto del patto di Stabilità per le Regioni, cosa questa che dovrebbe valere anche, e soprattutto, per i Comuni «virtuosi», che in questo modo potrebbero far partire immediatamente opere infrastrutturali minori per circa 4,5 miliardi di euro.

Le Regioni, pur nel rispetto dei vincoli Europei, mettano sul «piatto» risorse del Fondo Sociale Europeo, per politiche del lavoro sia attive che passive.     

Si segua, a tal proposito l’esempio «Veneto», dove lo scorso 5 febbraio è stato siglato un accordo tra la Regione e tutte le Parti Sociali per la concessione degli ammortizzatori in deroga, con uno stanziamento di 120 milioni per l’anno 2009, con risorse sia del bilancio regionale, che con quelle  Fondo Sociale Europeo di competenza regionale.

E’ questo un modello da seguire per garantire, a tutti i lavoratori coinvolti nei processi di crisi, un sostegno al reddito adeguato ed una formazione straordinaria, evitando  a queste persone di ricorrere all’indebitamento o, peggio,  a forme di «auto finanziamento» al limite della legalità.

La UIL invita il Governo ad ascoltare le ragioni delle Regioni, le Regioni ad ascoltare quelle del Governo e tutte e due ascoltino le ragioni dei lavoratori e del Sindacato.