28 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Decreto-legge quote latte

Verso la mobilitazione degli allevatori

Confagricoltura Piemonte chiede profonde modifiche al decreto-legge sulle quote latte approvato dal Consiglio dei ministri il 30 gennaio scorso e mobilita la categoria degli allevatori

TORINO - Confagricoltura Piemonte chiede profonde modifiche al decreto-legge sulle quote latte approvato dal Consiglio dei ministri il 30 gennaio scorso e mobilita la categoria degli allevatori, chiedendo rispetto e tutela per i produttori che hanno sempre operato nella legalità. Lo ha deciso la propria sezione di prodotto lattiero-casearia, che si è riunita oggi pomeriggio a Torino sotto la presidenza di Pierangelo Cumino, con la partecipazione del presidente regionale dell’organizzazione agricola, Ezio Veggia.

«Ci auguriamo – ha dichiarato Veggia - che il Parlamento sappia porre rimedio alla situazione, accogliendo le proposte di emendamento suggerite da Confagricoltura». La sezione lattiero-casearia ha perciò dichiarato la mobilitazione degli allevatori, che faranno ricorso, d’intesa con l’Associazione Produttori Latte Piemonte, a varie iniziative capaci di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione.

«Manterremo alta la guardia sul dibattito parlamentare, che inizierà domani pomeriggio in commissione Agricoltura al Senato – ha dichiarato Pierangelo Cumino – per impedire soprusi ai danni di chi ha sempre rispettato la legge. E’ per noi irrinunciabile che l’eventuale assegnazione di nuove quote preveda, preventivamente, l’esplicita rinuncia a ogni contenzioso in essere da parte di chi intende beneficiarne». Secondo i dirigenti di Confagricoltura Piemonte, è inoltre necessario impedire che si verifichino incrementi produttivi, con effetti dannosi sul mercato del latte.

«Ci aspettiamo che il Parlamento – ha ancora aggiunto Veggia – sia a fianco di chi si batte da anni per la legalità. Se così non dovesse essere, ci vedremo costretti a dar voce in piazza a quella stragrande maggioranza silenziosa che non è disposta a subire ulteriori penalizzazioni».