26 aprile 2024
Aggiornato 00:00

Uda (Fnp Cisl): «Pensionati, un popolo di ombre?»

«I numeri che periodicamente sforna l'Istat non sono più ormai e purtroppo elementi per orientare le politiche economico-sociali e le classi dirigenti responsabili di tali politiche, bensì roba buona soltanto per il tritacarne mediatico». Antonio Uda, segretario dei pensionati Cisl, puntualizza il tema della «strillata crescita del 3,5 per cento dei salari», polemizzando innanzi tutto con «la sparizione dal dibattito del concetto di salario differito quello cioè delle pensioni alimentate dai contributi prelevati da salario e produzione».

Si tratta - egli ha detto - di una congiura oggettiva che punta a trasformare 17 milioni di ex-lavoratrici e lavoratori in un popolo di ombre. Una deriva che - ha insistito - Fnp Cisl contrasterà con tutte le sue forze». Dopo aver riconosciuto l'elemento positivo dei contratti di lavoro che comunque si riescono a rinnovare, garantendo così i lavoratori attivi, Uda ha ricordato che «la forbice allargatasi meno in questa fase, del rapporto tra pensioni e costo-vita non compensa assolutamente la perdita di potere d'acquisto degli assegni, verificatasi negli ultimi 16 anni e ormai universalmente quantificata al 35 per cento. Ed ha rilanciato la necessità di riaprire il tavolo di confronto col governo sul tema-pensioni.

«Il ministro Sacconi, e non solo lui, sanno bene che il nostro non è un sindacato di sfasciacarrozze. Il tema del debito pensionistico ed il rapporto che esso ha con la sicurezza sociale futura delle generazioni oggi attive, è anche una nostra pungente preoccupazione. Per questo - ha concluso - non riusciamo a comprendere il rifiuto della nostra mano tesa e delle aperture seriamente riformatrici che abbiamo più volte precisato pubblicamente nei dibattiti con governo e istituzioni e con partiti di maggioranza ed opposizione.