29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Rabboni su decreto quote latte

Grave il mancato confronto con le Regioni

E il rinvio del Fondo a favore degli allevatori che hanno rispettato le regole

BOLOGNA - «Nei prossimi giorni mi incontrerò con le organizzazioni agricole regionali e con i colleghi delle altre Regioni del Nord per una valutazione circostanziata del Decreto e formulare al Governo e al Parlamento eventuali proposte condivise di modifica. Già ora tuttavia è possibile affermare che il decreto sulle quote latte presenta aspetti non soddisfacenti come appare anche dalla dialettica che si è sviluppata in Consiglio dei Ministri e che va salutata positivamente.»

Con queste parole, l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni esprime una prima valutazione sul decreto sulle quote latte approvato oggi dal Governo. Tra i punti contestati da Rabboni in particolare il «rinvio» al 2010 e la non quantificazione economica del Fondo a favore degli allevatori che hanno operato nel rispetto delle regole.

«A ciò si aggiunge - continua Rabboni - che questo Decreto, come molte altre recenti iniziative del Ministro Zaia, e' stato assunto senza alcun confronto con le Regioni italiane. Non e' una dimenticanza di poco conto dal momento che la Costituzione affida alle Regioni la competenza esclusiva alla materia agricola. Per questo la riunione degli Assessori regionali all'Agricoltura di giovedì scorso a Roma ha formalmente chiesto al Ministro di riportare i rapporti tra i due livelli di governo su di un piano di maggiore correttezza e lealtà. Non possiamo continuare ad apprendere dai giornali le iniziative del Ministro sulla distribuzione delle quote latte, sul rilancio dell'ippica o sul riordino degli Enti agricoli, cose che invece ci riguardano direttamente.

Siamo stanchi di essere sistematicamente scavalcati su questioni di grande rilevanza, salvo poi diventare destinatari delle conseguenze dei tagli finanziari decisi unilateralmente dal Governo come nel caso delle assicurazioni sulle calamità naturali per le quali è stato azzerato il contributo statale di 240 milioni di euro a poche settimane dalla stipula delle polizze o dell'azzeramento dei contributi per la gestione dei fascicoli e dei controlli richiesti dall'UE. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che la Finanziaria ha tagliato il fondo di 42 milioni di euro destinato al sostegno di ciò che rimane del settore bieticolo - saccarifero. Insomma la misura e' colma. Bisogna tornare alla normalità.»