«No allo sciopero delle new slot»
«Si rischia di incentivare il gioco illegale»
Prevista per il prossimo 13 gennaio la prima giornata nazionale di blocco della raccolto del gioco delle new slot, promossa dalle associazioni dei costruttori degli apparecchi. L'Adoc condivide la posizione della Fipe e dice no allo sciopero, il rischio è che si incentivi il gioco illegale.
«Siamo contrari allo sciopero delle new slot, si rischia di incentivare il fenomeno, già vasto, del gioco illegale - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - basti pensare che, secondo stime, ci sono oltre un milione di contatti giornalieri a siti illegali, soprattutto nel settore del poker online, per un giro d'affari di circa 1,5 miliardi di euro annui. Equivalenti all'incirca alle imposte raccolte dallo Stato solo nel settore new slot. L'inasprimento fiscale dell'1,4% previsto dalla Finanziaria, invece di essere destinato solo ai privati e allo Stato, potrebbe venire utilizzato a fini sociali, con la creazione di un fondo di assistenza psico-sanitaria per le persone «gioco-dipendenti». La cui gestione potrebbe prevedere anche il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori. Il settore dei giochi ha un volume d'affari di circa 50 miliardi di euro l'anno, ed è tendenzialmente in crescita, ma l'attenzione sulle vittime del gioco d'azzardo rimane insufficiente.»
E l'Adoc, dal prossimo marzo, aprirà uno sportello dedicato proprio alla consulenza psicologica e legale delle vittime del gioco d'azzardo.
«Dal prossimo 1°marzo l'Adoc aprirà uno sportello per la consulenza e l'assistenza psicologica e legale per le famiglie e le persone interessate dalla patologia del gioco d'azzardo - continua Pileri - stimiamo, ad esempio, che circa il 3% dei giocatori abituali del poker, circa 16mila, possono essere considerati «patologici». Da vizio il gioco si è trasformato in malattia e dipendenza. Rispetto al gioco tradizionale, inoltre, la versione online produce un'assuefazione più rapida e difficilmente curabile, dato che è possibile accedere al gioco 24 ore su 24, si mantiene l'anonimato e si ha una percezione distorta del denaro speso. Tanto che, secondo le nostre stime, il debito medio contratto dai giocatori patologici si attesta sui 10-12 mila euro, ma si toccano punte anche di 30-40 mila euro. Oltre a provocare seri disagi familiari, sociali e psicologici.»